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UN MIRTO CON... STEFANO SORRENTINO

UN MIRTO CON... STEFANO SORRENTINOTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 12 aprile 2024, 00:02Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Per tanti anni ha chiuso la porta in faccia agli attaccanti del Cagliari: contro i rossoblù riusciva sempre a esaltarsi, sfornando prestazioni monstre. Oggi Stefano Sorrentino, ex portiere – tra le altre – di Palermo e Chievo Verona, è un attento osservatore del calcio nazionale e internazionale. E sull’inversione di tendenza dell’undici di Claudio Ranieri, che nell’ultimo mese e mezzo ha finalmente iniziato a raccogliere punti con continuità, ha le idee ben chiare.

Stefano, la vittoria ottenuta dal Cagliari contro l’Atalanta era difficilmente pronosticabile alla vigilia. Sono stati tre punti molto pesanti, che hanno consentito ai sardi di scavare un piccolo solco tra sé e la zona retrocessione.

“Il Cagliari è stato molto bravo a venire a capo di una partita così complicata. Adesso ha accumulato un piccolo vantaggio sulle dirette concorrenti, che dovrà cercare di mantenere fino alla fine. Questi pochi punti di margine significano tutto e non significano nulla: alla fine sarà il tempo a dire se saranno serviti per mantenere la categoria. Di certo rendono il compito dei rossoblù un po’ più semplice.”

Il Cagliari è cresciuto, rispetto al girone d’andata, sia dal punto di vista difensivo – anche se continua a prendere gol praticamente a ogni partita – che sotto il profilo realizzativo. Dove e come è scattata la scintilla che ha permesso alla squadra di invertire il trend negativo?

“Indubbiamente è stato molto bravo il mister a sperimentare e a collaudare nuove soluzioni tattiche. Adesso gli isolani sopperiscono a qualche defaillance difensiva segnando più gol e giocando un calcio più coraggioso. La vera svolta della stagione, tuttavia, a mio avviso è stata rappresentata proprio dalle dimissioni ventilate da Ranieri dopo la sconfitta contro la Lazio. Quel gesto ha sortito l’effetto di compattare ancora di più il gruppo e di spingere ogni singolo elemento a dare qualcosa in più sia in allenamento che in partita.”

Stefano, a suo parere qual è il reparto che ha contribuito maggiormente alla risalita del Cagliari?

“È stato di cruciale importanza l’inserimento in pianta stabile del trequartista. E poi Ranieri ha spesso cambiato e alternato gli interpreti della fase offensiva, compatibilmente con gli infortuni che hanno colpito i vari attaccanti nel corso della stagione. Tutti, da Pavoletti a Shomurodov, hanno avuto modo di fornire un valido contributo alla causa comune: ciascuno di loro si è fatto trovare pronto quando il mister ha deciso di puntare su di lui.”

Veniamo al prossimo impegno dei rossoblù, sulla carta “ingiocabile”: domenica sera andrà in scena Inter-Cagliari. I nerazzurri non avranno a disposizione Pavard e Lautaro Martinez, entrambi squalificati. Lei di partite simili ne ha vissute tante: aldilà delle frasi fatte, cosa bisogna fare – nei panni della outsider di turno – per provare a strappare un risultato positivo?

“La questione è molto semplice: quando giochi contro avversari di quel calibro sei tenuto a fare la cosiddetta ‘partita perfetta’. E, al contempo, devi sperare che la big di turno ti prenda un po’ sottogamba. Non sono luoghi comuni, è la pura verità. Il Cagliari non potrà sbagliare assolutamente nulla, dovrà stare bello chiuso dietro e provare a ripartire sperando che l’Inter, nel tentativo di trovare il gol, presti il fianco a qualche contrattacco.”