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UN MIRTO CON... FABRIZIO PROVITALI: "Il Cagliari ha raggiunto il suo obiettivo stagionale. Poi, se andiamo a guardare i numeri, effettivamente c'è stato qualcosa che non ha funzionato. Ma Monza, Empoli e Venezia stanno molto peggio dei rossoblù"

UN MIRTO CON... FABRIZIO PROVITALI: "Il Cagliari ha raggiunto il suo obiettivo stagionale. Poi, se andiamo a guardare i numeri, effettivamente c'è stato qualcosa che non ha funzionato. Ma Monza, Empoli e Venezia stanno molto peggio dei rossoblù"
martedì 27 maggio 2025, 00:01Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Fabrizio Provitali, ex attaccante del Cagliari protagonista della storica cavalcata vincente dalla C alla A sotto la guida di Claudio Ranieri, ai microfoni di Tuttocagliari.net esprime il suo giudizio sulla stagione vissuta da Luperto e compagni, che hanno centrato – ancora una volta – una salvezza sofferta e tormentata.

Fabrizio, salvezza doveva essere e salvezza è stata. Ma nel campionato disputato dal Cagliari non sono mancate le zone d’ombra e gli aspetti negativi: uno su tutti il numero di sconfitte, ben nove, rimediate tra le mura amiche. Lei che bilancio si sente di fare di quest’annata?

“Innanzitutto, come ha detto lei, l’obiettivo stagionale è stato raggiunto. Poi se andiamo a guardare i numeri effettivamente c’è stato qualcosa che non ha funzionato. Ma io sono dell’idea che la società e l’allenatore faranno tutte le valutazioni necessarie a individuare quelle piccole cose che non sono andate bene per correggerle in vista del prossimo campionato. Mi piacerebbe che il Cagliari facesse quel piccolo passettino in avanti che i tifosi auspicano da tempo, ma diciamo anche che Monza, Empoli e Venezia in questo momento stanno molto peggio dei rossoblù.”

Sotto il profilo del gioco la squadra raramente ha convinto. Se nel girone d’andata il Cagliari ha mostrato un calcio più spavaldo e - seppur sporadicamente - ha giocato con maggiore determinazione e qualità tecnica, nel girone di ritorno abbiamo assistito a tante prestazioni anonime e prive di nerbo anche dal punto di vista caratteriale.

“Devo essere sincero: non ho visto tutte le partite del Cagliari. Ho seguito la squadra rossoblù in maniera piuttosto discontinua. Ma capita spesso che nel girone d’andata uno provi a giocare a calcio con più spregiudicatezza e convinzione; nel girone di ritorno, quando i punti cominciano a pesare veramente, a volte il gusto per l’estetica lascia spazio alla praticità. Comunque ripeto: tagliare il traguardo della permanenza in serie A era di gran lunga la cosa più importante. Insomma, è vero che il Cagliari ha subito tanto e ha segnato poco, quindi è fisiologico che qualcosa non sia andato per il verso giusto. Però il rendimento dei sardi è stato tale da non rischiare mai veramente la retrocessione.”