Unione Sarda - Marchetti come Toldo a Euro 2000

Unione Sarda - Marchetti come Toldo a Euro 2000TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 17 giugno 2010, 09:02Rassegna stampa
di Alessandro Garau
Buffon ha l'ernia del disco e il portiere rossoblù diventa titolare

Da ragazzo i gol gli piaceva segnarli, non evitarli. Giocava in attacco e immaginava un futuro con la faccia rivolta verso la porta, non con le spalle alla rete. Da bambino, in un tema della quinta elementare, scrisse che da grande voleva fare il calciatore. «Se non ci riuscirò - aggiungeva - mi piacerebbe fare l'elettricista». Federico Marchetti, portiere del Cagliari e dell'Italia campione del mondo in Sudafrica. Sarà il portiere di Cassola (una manciata di chilometri da Bassano del Grappa) a sostituire il collega della Juventus Gigi Buffon, che a sua volta aveva già fatto spazio - sempre per infortunio - a Francesco Toldo, agli Europei del 2000 di Olanda e Belgio. L'attuale secondo portiere dell'Inter, con le sue parate, trascinò gli azzurri verso la finale persa al Golden gol contro la Francia: Toldo parò addirittura tre rigori nella semifinale contro i padroni di casa dell'Olanda e nessuno pensò che era partito dalla panchina. Nessuno fece più caso a quel cambio con Buffon.
I PRECEDENTI L'avvicendamento fra i pali della porta ha sempre portato bene ai colori azzurri: come nel 1994, ai Mondiali degli Stati Uniti, quando Marchegiani prese il posto di Pagliuca, dopo che il portiere titolare si era fatto espellere contro la Norvegia - nella seconda partita - per un intervento di mano in uscita fuori dall'area di rigore. Marchegiani parò contro il Messico e poi lasciò spazio ancora a Pagliuca. Anche in quella circostanza l'Italia arrivò in finale, dove venne sconfitta ai rigori dal Brasile.
Nel 1998 Angelo Peruzzi s'infortunò alla vigilia dei Mondiali in Francia e venne sostituito dallo stesso Pagliuca, che difese la porta della Nazionale fino ai quarti di finale, cioè fino al giorno dell'eliminazione dal torneo, sempre dopo i tiri dal dischetto, per mano dei padroni di casa.
SOGNO MONDIALE Adesso la storia si ripete, con un portiere out ed un altro pronto a subentrargli. Toccherà a Marchetti. «Da un anno ormai mi sto preparando per questo appuntamento in Sudafrica e ora che è arrivato il mio momento non posso certo aver paura. Sono pronto», ha detto chiaramente l'estremo difensore rossoblù subito dopo il match d'esordio contro il Paraguay. Marchetti è entrato in porta all'inizio della ripresa, potrebbe rimanerci sino alla fine del Mondiale (almeno quello azzurro).
BUFFON AL PALO Gigi Buffon prova l'ultima parata, forse la più difficile della sua lunga carriera di campione: sconfiggere il dolore, e riappropriarsi di un Mondiale che gli sta sfuggendo di mano, come un pallone scivoloso. Voglio restare qui, voglio fortemente provare a recuperare, ha gridato il numero 1 azzurro a Lippi, ai compagni, allo staff medico, quando l'esame clinico effettuato ieri mattina a Pretoria ha confermato la prima diagnosi del medico azzurro. E materializzato i peggiori fantasmi. Il ritorno a casa è scongiurato, ma non è detto che Buffon possa tornare a giocare il Mondiale, e non dipenderà solo da quanto l'Italia riuscirà ad andare lontano.
LA DIAGNOSI Il ricordo va al Franco Baresi di Usa '94, fuori per un infortunio al menisco alla seconda partita contro la Norvegia, poi operato, e rientrato dopo 25 giorni nella finale persa ai rigori.

Ma qui non ci sono certezze. Fatta la diagnosi, nessuno vuole ufficializzare la prognosi: c'è di mezzo il dolore e la cura, sarà lo stesso giocatore a dire. A oggi, è chiaro che ci vorranno almeno quindici giorni (dieci di riposo assoluto) prima di poter rivedere Buffon con i guantoni tra i pali, ma non è detto che bastino. Come dire fuori per Nuova Zelanda e Slovacchia, ma anche per gli eventuali ottavi (il 28 giugno se l'Italia si qualificasse come seconda, il 29 da prima). Le date per le quali cominciare a fare conti sono 2 o 3 luglio (i quarti), 6 o 7 luglio (semifinali), 10 o 11 (finale terzo posto o finalissima). E non c'è dubbio che Buffon da oggi tiferà con ancora maggior forza per la sua Italia.
LO SFOGO «Sono davvero abbattuto, posso stare fermo tre giorni o un mese intero», aveva confessato già prima della risonanza Buffon, che ieri mattina si era svegliato senza dolore. Ma la gamba sinistra è tornata a provocare fitte lancinanti nel pomeriggio, quando oramai il club Italia aveva scartato qualsiasi ipotesi di provare a chiedere alla Fifa una sostituzione fuori dai tempi massimi. Il no ad un'analoga richiesta della Francia, ieri mattina, e la volontà di Buffon di fare di tutto pur di giocare anche solo un minuto di questo Mondiale avevano stoppato qualsiasi richiesta italiana. Ma chi ha visto Buffon ieri pomeriggio ha raccontato di un ragazzo che stava davvero male.
LA PAROLA AI MEDICI La risonanza ha confermato: piccola protusione dell'ernia, un disco che preme sulla «prima radice sacrale», infiamma fortemente il nervo e fa veder le stelle al portiere. «L'ernia fortunatamente è piccola, e già questo è un piccolo vantaggio», ha spiegato il professor Enrico Castellacci, primario ortopedico e medico della nazionale. «Ma anche una piccola ernia può provocare un grandissimo dolore. Gigi è il primo a crederci, a volere fortemente tentare il recupero. Il margine è piccolo, ma esiste. Per questo abbiamo deciso che il giocatore resta con noi: non per fare gruppo ma per tentare il recupero».
CORSA CONTRO IL TEMPO Con l'ok della Fifa, Buffon si è già sottoposto a cura a base di cortisone, il protocollo medico è stabilito e prevede «riposo assoluto»; ma potrà cambiare giorno per giorno, secondo la reazione del "paziente". I precedenti, però, non sono incoraggianti. Buffon si fermò per l'ernia già nel 2008, tre mesi in tutto di stop, rischiò di saltare l'Europeo, poi lo riacciuffò in extremis dicendo no all'ipotesi dell'intervento chirurgico. Ora la situazione sembra meno grave della volta precedente, a giudicare dalla risonanza, ma il dolore «noioso» per il giocatore diventa «un infortunio devastante» per la nazionale, come ha ammesso Castellacci rivelando tutti i timori dell'Italia.
SOLLIEVO PIRLO A poco serve, nel frattempo, il conforto che Pirlo è sulla via del recupero, e forse ce la farà a tornare a disposizione di Lippi per la terza partita o per gli ottavi. Ora non è più solo la nazionale che aspetta i suoi campioni malati, ma è Buffon che aspetta di vedere se i compagni andando avanti gli offriranno un'altra chance.