Gazzetta - Il Brescia a processo, lo sfogo di Cellino: "Sto male. Mi hanno ammazzato, morirò infangato, vituperato, stuprato. Noi siamo nel giusto ma aiutano la Samp"

Massimo Cellino, presidente del Brescia, ha parlato alla Gazzetta dello Sport in vista del fondamentale appuntamento di oggi davanti al Tribunale nazionale federale che dovrebbe sanzionare il club con -4 punti - e quindi retrocessione - per non aver «ritualmente assolto agli obblighi di versamento» di Irpef e Inps per quattro mensilità.
Cellino si sfoga nella chiacchierata con Elisabetta Esposito: "Sto male. Mi hanno ammazzato, morirò infangato, vituperato, stuprato. E perché? Perché sono stato truffato. Hanno truffato me, la Covisoc e l’Agenzia delle Entrate. Hanno truffato tutti, siamo tutti vittime e mi dispiace in un modo devastante. Avrei preferito morire sotto una macchina che subire una cosa del genere. Se mi dessero ragione? Temo che la sentenza sia già scritta. Se la Figc fissa la data del playout prima che si possa esprimere un vero tribunale, ma solo dopo le due sentenze dei giudici federali, vuol dire che le cose sono già chiare. Non mi sento tutelato? Sento di non avere la possibilità di dimostrare che ho ragione. Abbiamo tutto per provarlo, compresa la comunicazione con la Covisoc che approva l’operazione dopo averci chiesto una serie di documenti come la quietanza dell’Agenzia delle Entrate, e se l’udienza fosse davanti al Tar avrei dormito tutte le notti. Ma sono spaventato da quest’atteggiamento del presidente federale. Questa è ingiustizia sportiva, è una truffa. Il Brescia è vittima e sta subendo un processo ingiusto. È un calcio sporco che con questa vicenda ha perso la poca credibilità che aveva. Se abbiamo ragione, perché è successo tutto questo? Si dice che è stato fatto per dare una possibilità di salvezza alla Samp, che temo sia comunque già fallita. Io non ho prove, ma mi viene da crederci perché non vedo altre motivazioni"