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UN MIRTO CON... WALTER NOVELLINO: "Il Cagliari si è salvato con la politica dei piccoli passi e col sano pragmatismo di Ranieri: a volte è meglio prendere un punto che rischiare una sconfitta. Il Sassuolo ha sbagliato a esonerare Dionisi"

di Matteo Bordiga

Allenatore dal ricchissimo curriculum e di grande esperienza, Walter Novellino riflette sui verdetti emessi dalla lotta per la salvezza nell’ultimo campionato di serie A, e offre il suo personale punto di vista sulle varie squadre coinvolte nella furiosa bagarre dalla prima fino all’ultima giornata.

Walter, alla fine la mannaia della condanna alla serie B è calata sulle teste di Salernitana, Sassuolo e Frosinone. Giusto così?

“Direi di sì. Il campo ha parlato e le sue sentenze rispecchiano, in linea di massima, l’andamento della scorsa stagione.”

Cosa è mancato al Frosinone, artefice di un girone d’andata scoppiettante, per confermarsi in serie A?

“Conoscendo Di Francesco credo sia mancato un pizzico di cattiveria. La squadra ha peccato di superficialità, forse credendo troppo presto di aver già conseguito l’obiettivo della salvezza. Nel girone di ritorno i ciociari si sono un po’ seduti. E sono venuti meno proprio quei giocatori che inizialmente, da sostanziali sconosciuti, si erano affermati come alcuni tra i prospetti più interessanti del torneo.”  

Cosa giustifica il tracollo del Sassuolo, che ci aveva abituati a campionati ben differenti nel corso delle precedenti annate?

“A mio parere la dirigenza ha sbagliato a esonerare Dionisi. Se lui fosse rimasto alla guida del Sassuolo i neroverdi si sarebbero salvati sicuramente. Attenzione, non sto dicendo che la colpa della retrocessione sia di Ballardini, che resta un ottimo tecnico. Dico solo che Dionisi aveva il polso della situazione e conosceva bene già da tempo la squadra. D’altra parte anche l’assenza prolungata di Berardi, di gran lunga l’elemento più rappresentativo dell’intera rosa emiliana, ha contribuito a far precipitare gli eventi.”

Un suo parere sulla stagione “ondivaga” del Cagliari, partito molto male ma alla fine approdato al porto sicuro della salvezza con una giornata d’anticipo.

“Direi che ha prevalso, alla lunga, l’esperienza di Claudio Ranieri. Assolutamente decisiva è stata la sua mossa di minacciare le dimissioni a un certo punto della stagione, mettendo i giocatori di fronte alle loro responsabilità. Ha tirato fuori tutto il carattere e lo spirito di reazione dei suoi ragazzi che, siccome gli volevano bene, hanno risposto alla grande alla sua sollecitazione. E poi il sano pragmatismo del mister romano ha fatto capire ai calciatori che a volte è meglio raccogliere un punticino anziché rischiare costantemente di perdere. Con la politica dei piccoli passi, punto dopo punto, nel lungo periodo si centra l’obiettivo. Non bisogna sempre vincere per forza e a tutti i costi.”


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