.

UN MIRTO CON... STEFANO AMBU: "Alessio Dionisi sembra il prototipo di allenatore più adatto alle esigenze del Cagliari. Di sicuro anche lui chiederebbe qualche garanzia. Baroni è in seconda fila. Decisamente lontani Sarri e Lucescu"

di Matteo Bordiga

Stefano Ambu, giornalista dell’Ansa e de La Nuova Sardegna, ci aiuta a orientarci nella giungla del toto-allenatore che impazza in questi giorni in riva al Poetto. A parere di Ambu sarebbe quello di Alessio Dionisi il profilo più “caldo” e che, più degli altri, incontrerebbe il gradimento della dirigenza rossoblù.

Stefano, quali sono – alle porte di giugno – i candidati più credibili per la panchina isolana?

“Per quanto riguarda Marco Baroni, in uscita dal Verona, pare che il tecnico fiorentino stia aspettando la chiamata giusta per fare il salto di qualità. In realtà l’avrebbe già voluto fare con l’Hellas, ma a gennaio la proprietà gli ha smantellato la squadra e lui ha dovuto fare un mezzo miracolo per conservare la categoria. Al momento resta un’ipotesi per la panchina del Cagliari, anche se un tantino defilata. Vedo poco credibili anche i nomi circolati in queste ultime ore, dalla suggestione Sarri all’azzardo Lucescu. Al momento la società sarda non può permettersi ingaggi come quello di Maurizio Sarri, ma neanche di puntare su tecnici che potrebbero pure rivelarsi brillanti, ma che conoscono poco o nulla del campionato italiano. In passato qualche scommessa in tal senso è stata tentata, ma non sempre ha sortito gli effetti sperati.

Più probabile che l’attenzione della dirigenza cagliaritana si focalizzi su profili di allenatori in cerca di rilancio o, magari, su giovani emergenti. Penso in primo luogo ad Alessio Dionisi, che incarnerebbe il tipo di tecnico gradito a Giulini e che, tra le altre cose, è abituato a valorizzare i talenti in erba. Inoltre ha alle spalle diversi anni di esperienza in serie A.”

Senza dimenticare che è un mister capace di far giocare bene le sue squadre, pragmatico ma attento anche al lato estetico e alla brillantezza dell’espressione calcistica. Il suo Sassuolo divertiva e spesso inguaiava le grandi squadre, prediligendo un modulo offensivo e propositivo.  

“Esattamente. Poi è chiaro che il presidente e il più papabile candidato alla successione di Claudio Ranieri dovranno incontrarsi e capire, in parole povere, se parlano o meno la stessa lingua. Se vogliono entrambi la stessa cosa. Se il nuovo Cagliari davvero ruoterà esclusivamente attorno ai giovanissimi – i vari Luvumbo, Prati e Sulemana – beh, questo potrebbe anche non bastare a uno come Dionisi, che non avanzerebbe certo le pretese di uno Juric ma che due o tre garanzie le chiederebbe di sicuro. A partire magari da certe conferme: non è assolutamente detto, ad esempio, che Jerry Mina l’anno prossimo rimanga.  

Insomma, andranno fatte delle precise valutazioni di concerto tra la società e i vari candidati alla panchina. Ribadisco che, per quanto mi risulta al giorno d’oggi, il profilo più accreditato è quello di Dionisi.”


Altre notizie
PUBBLICITÀ