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UN MIRTO CON... SEBASTIANO SIVIGLIA: "Cagliari, l'assenza di Zapata è un vantaggio solo apparente: il Torino non dipende dal colombiano, perché è una compagine solida e difficile da affrontare. Ma i rossoblù in casa danno il mille per cento"

di Matteo Bordiga

Sebastiano Siviglia, ex difensore – tra le altre – di Atalanta e Lazio, prova a inquadrare il match in programma domani all’Unipol Domus tra Cagliari e Torino.

Sebastiano, che partita sarà quella di domani sera? Viste le caratteristiche delle due squadre appare come una sfida difficilmente decifrabile…

“Il Cagliari è in cerca di punti, mentre il Torino ambisce a ristabilire quella continuità di risultati di inizio stagione che, nelle ultime giornate, è venuta un po’ a mancare. Si tratta di due formazioni attrezzate, anche se con qualche defezione, che sono in grado di offrire uno spettacolo apprezzabile.”

A suo avviso il Toro, squadra molto solida, ha un punto debole specifico sul quale i sardi dovranno “giocare”? Forse l’assenza di un bomber come Zapata potrà essere un piccolo vantaggio per i rossoblù?

“Solo apparentemente. Duvan è un giocatore importante, ma il Torino non è solo lui. Vanoli ha portato nell’ambiente granata una grande ventata di novità: Sanabria e compagni ora come ora sono in grado di fare male a chiunque. E la loro caratteristica principale è che sono una squadra ostica, difficile da affrontare. Il Cagliari però davanti al proprio pubblico sfodera sempre prestazioni più brillanti e convincenti. Quindi l’auspicio è che i rossoblù riescano a dare il meglio di loro stessi per strappare un risultato importante.”

In proiezione futura dove possono arrivare gli uomini di Nicola, in ragione di ciò che hanno mostrato fino a oggi?

“Il Cagliari veste un abito che, partita dopo partita, deve cercare di riempire. Il tasso tecnico degli avversari è sempre molto alto, e i sardi sanno – come tutte le compagini che lottano per la salvezza – che ogni singolo punto ha un enorme valore specifico. Sarà fondamentale, dopo aver svoltato coi quattro punti raccolti tra Parma e Juventus, dare fin da subito continuità ai risultati, in modo da non trovarsi in apnea nella seconda e decisiva metà della stagione.”

C’è un giocatore in questo Cagliari che le piace particolarmente e che, potenzialmente, potrebbe esplodere nel corso del campionato?

“Direi che ce ne sono diversi. Ma, per conto mio, la differenza la fa sempre il collettivo. È più la squadra che, coi suoi equilibri e coi suoi meccanismi, fa emergere il singolo che non il contrario. Del resto Nicola è un allenatore abilissimo nel motivare tutti i suoi ragazzi, nessuno escluso. E sono convinto che continuerà a farlo per tutto il resto del campionato.”


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