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UN MIRTO CON... ROBERT ACQUAFRESCA: "Quest'anno il Cagliari ha avuto il tempo necessario per ragionare e programmare con calma il futuro. Nicola è un grande allenatore e motivatore. E tanti giocatori hanno un anno di esperienza in più in serie A"

di Matteo Bordiga

Robert Acquafresca, bomber che ha scritto pagine importanti nella storia recente del Cagliari e che, tra l’altro, è stato uno dei primi violini dell’orchestra magistralmente diretta da Massimiliano Allegri alla fine degli anni Duemila, dice la sua sulla costruzione della rosa rossoblù per la stagione 2024-’25. E promuove a pieni voti il nuovo tecnico Davide Nicola, da lui definito “un grande allenatore che in Sardegna potrà fare ottime cose”.

Robert, il Cagliari del futuro è ancora un cantiere aperto. Qualcosa tuttavia, anche sul fronte dei nuovi acquisti, sta cominciando a muoversi. Lei come immagina il prossimo campionato della compagine isolana?

“Intanto sottolineerei che quest’anno il Cagliari non ha chiuso la stagione agonistica a giugno inoltrato, come accaduto la scorsa stagione con la coda dei playoff promozione. Quindi la società ha avuto certamente più tempo per ragionare e per programmare il futuro. D’altra parte c’è stato il cambio di allenatore, ergo bisognerà anche capire quali sono le idee e le esigenze del nuovo tecnico Davide Nicola.”

A suo avviso ci sono i presupposti per vivere una stagione più serena e meno travagliata di quella appena trascorsa? I tifosi del Cagliari sono stati chiari: sono stufi di tribolare fino all’ultima giornata per centrare il traguardo della salvezza.

“La speranza c’è. Anche perché nel frattempo tanti elementi della rosa, che dodici mesi fa debuttavano in serie A, hanno maturato un anno di esperienza in massima serie che gli tornerà assai utile e prezioso. Ma non sarà facile: il calcio è sempre pieno di insidie. Ci auguriamo tutti che il percorso sia meno accidentato rispetto allo scorso campionato.”

Che allenatore è Nicola? Lei lo conosce? Lo ritiene adatto a una piazza come quella cagliaritana?

“Certo che lo conosco. Tra l’altro è piemontese come me. Ci ho pure giocato contro qualche volta da calciatore. A mio avviso è un grande tecnico, molto attento all’aspetto motivazionale. Ha sempre compiuto autentiche imprese da subentrante, a campionato in corso. Adesso merita veramente la chance di allenare una compagine importante come quella rossoblù fin dall’inizio, potendo plasmare il gioco e la mentalità della squadra a partire dal ritiro estivo. Credo abbia tutte le carte in regola per far divertire i tifosi.”

Robert, in questo momento – stanti gli addii di diverse prime o seconde punte come Oristanio, Shomurodov e Petagna – il direttore sportivo rossoblù Nereo Bonato si sta concentrando soprattutto sull’ingaggio di attaccanti che possano rivitalizzare il reparto offensivo. A suo avviso in quali altri ruoli occorre intervenire per potenziare un organico che, nonostante la salvezza, l’anno scorso ha palesato parecchie lacune?

“Ribadisco che già i ragazzi attualmente in rosa potranno fornire un grande contributo, con un anno di esperienza in serie A sulle spalle. Detto questo, occorre senz’altro rintuzzare la squadra in svariati ruoli, anche per una questione puramente numerica: avere più varianti aiuterà l’allenatore a trovare rapidamente la quadra e gli offrirà un ventaglio di scelte più ampio.”


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