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UN MIRTO CON... ROBERT ACQUAFRESCA: "La sfida di domenica nasconde molte insidie per il Napoli, complice il rientro di vari top player dalle Nazionali. Il Cagliari deve trovare la quadratura del cerchio e si toglierà delle belle soddisfazioni"

di Matteo Bordiga

Per diversi anni è stato il bomber principe del Sant’Elia, con la proficua collaborazione del compagno di reparto Alessandro Matri.

Robert Acquafresca era un centravanti dotato di fiuto del gol, di un ottimo stacco aereo e anche di notevoli mezzi tecnici. Realizzava reti da predatore dell’area di rigore, ma confezionava anche perle di classe cristallina che facevano spellare le mani ai tifosi del Cagliari.

Ancora oggi il cuore di Acquafresca è tinto di rosso e di blu, tanto che quando parla della formazione isolana Robert usa la prima persona plurale: un “noi” che la dice lunga sul senso di appartenenza di un piemontese ormai divenuto sardo adottivo.

Robert, che sensazioni ha per il match “bollente” di domenica tra Cagliari e Napoli?

“Il campionato è appena iniziato. Il Cagliari, dopo tre giornate, non ha ancora trovato la vittoria, mentre il Napoli è partito malissimo ma poi ha saputo risollevarsi, almeno sotto il profilo dei risultati. Conte, del resto, sa dare un’impronta molto precisa e riconoscibile alle sue squadre.”

Se lei fosse nei panni di Nicola come imposterebbe la gara dal punto di vista tattico e dell’atteggiamento?

“Per prima cosa credo che sarà fondamentale valutare le condizioni dei giocatori che sono rientrati dagli impegni con le rispettive Nazionali. I due allenatori non li hanno avuti a disposizione praticamente per due settimane, e da questo punto di vista il Napoli potrebbe risultare la compagine, per così dire, più danneggiata. L’incontro di domenica nasconde tante insidie per i partenopei. Anche perché è una sfida sentitissima dalle parti del Poetto, e il pubblico spingerà a mille i rossoblù. Io conosco bene e stimo tanto mister Conte: gli auguro il meglio per questa sua avventura napoletana, ma possibilmente a partire dalla gara successiva a quella contro il Cagliari.”

A lei, che è stato un attaccante talentuoso e prolifico, chiedo se concorda sul fatto che all’undici di Nicola manchi un vero e proprio stoccatore: un bomber capace di trascinare i compagni e di segnare le reti necessarie per vivere un campionato meno tribolato di quello appena trascorso.

“Bisogna ricordare che nemmeno l’anno scorso avevamo la punta da 15 reti, e la squadra di conseguenza si è trasformata in una cooperativa del gol. A livello realizzativo in effetti siamo partiti un po’ così così, ma gli attaccanti validi in rosa non mancano. E io mi aspetto qualche gol in più anche dagli esterni e dai centrocampisti: Marin ad esempio è uno che, per caratteristiche, potrebbe segnare delle reti pesanti. Ma la cosa più importante in assoluto è trovare la quadratura del cerchio: quando ciò avverrà, il Cagliari regalerà ai propri tifosi delle belle soddisfazioni.”


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