UN MIRTO CON... ROBERT ACQUAFRESCA
Il tridente delle meraviglie Cossu-Matri-Acquafresca, costituito da elementi perfettamente complementari tra di loro per attitudini e caratteristiche tecniche, era garanzia di spettacolo e, soprattutto, di gol e di vittorie.
Il centravanti torinese era il perfetto finalizzatore della manovra rossoblù, abile sia di testa che di piede e capace di segnare tanto di potenza quanto di rapina. Rimasto legatissimo ai quattro mori, oggi Robert Acquafresca fa un tifo sfegatato per Nandez e compagni, affinché riescano a tagliare il sospirato traguardo della salvezza.
Robert, come va accolto il punto ottenuto lunedì all’Unipol Domus contro il Verona?
“Io dico che, per come si era messa dopo il primo tempo, un pareggio va più che bene. Naturalmente speravamo tutti in una vittoria, ma certe gare, quando proprio non riesci a vincerle, è cruciale non perderle.”
Come spiega il primo tempo così sottotono da parte dei rossoblù? Aldilà del gioco collettivo e delle prestazioni dei singoli, anche la condotta di gara non è parsa delle più lucide: ricorrere alle palle lunghe con il tridente “leggero” Shomurodov-Lapadula-Luvumbo non è forse stata la scelta migliore.
“È una chiave di lettura condivisibile, ma aggiungo che bisogna anche riconoscere i meriti del Verona: una squadra che, nonostante le ben note disavventure societarie e le cessioni illustri del mercato di gennaio, sa sempre come mettere in crisi chiunque la affronti. Non è facile fare i conti con i veneti: ti costringono a giocare male. Credo che l’undici di Baroni scenda in campo con lo spirito giusto, e questo tornerà molto utile a Bonazzoli e compagni in chiave salvezza.”
Proiettiamoci alla prossima gara con l’Atalanta. Come pensa che il Cagliari un po’ inconcludente e a corrente alternata visto lunedì scorso possa impensierire la compagine orobica, lanciatissima nella lotta per un posto in Champions League?
“Bisogna essere convinti di poter strappare almeno un pareggio, anche perché i rossoblù giocheranno in casa. E non dimentichiamoci che il Cagliari aveva disputato una partita solida qualche tempo fa contro il Bologna, che come l’Atalanta inseguiva e insegue un piazzamento in Champions, centrando una bella vittoria. Per cui occorrerà scendere in campo con l’obiettivo di ottenere i tre punti: se poi non fosse possibile, come dicevamo prima anche non perdere sarebbe importante.”
Robert, lei proverebbe a sorprendere l’Atalanta col pressing alto e opterebbe per una strategia aggressiva fin dai primi minuti o, al contrario, preferirebbe – come spesso fa Ranieri – puntare sulla compattezza di squadra e sulla solidità difensiva per rintuzzare gli attacchi degli avversari e poi, quando possibile, colpire di rimessa?
“È pericoloso mettersi a specchio contro l’Atalanta. Gasperini è un maestro, e i suoi ragazzi giocano uomo contro uomo praticamente a tutto campo. Forse imposterei una gara un po’ più di attesa, anche alla luce del fatto che il Cagliari ha già fatto male a parecchie squadre proprio negli ultimissimi minuti. Dunque cercherei di tenere viva la partita il più a lungo possibile per poi giocarmi il tutto per tutto nel rush finale.”