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UN MIRTO CON... NANDO ORSI

di Matteo Bordiga

Nando Orsi, nel corso della sua carriera, è stato un portiere concreto, pragmatico e affidabile. Oggi, smessi da tempo i panni di calciatore, è un commentatore televisivo lucido ed estremamente acuto, preparatissimo sia sul calcio italiano che sul football internazionale.

Nando, come vede questa appassionante volata salvezza? Le pretendenti alla riconferma in serie A si giocheranno tutto negli ultimi centottanta minuti del campionato.

“Vedo in grande difficoltà il Sassuolo. Dovrà fare obbligatoriamente sei punti per avere una chance di salvarsi, e sarà tutt’altro che facile. Il Verona è quasi al sicuro, mentre le altre se la giocheranno fino alla fine. Io domenica scorsa ho visto l’Empoli, che contro la Lazio ha avuto tantissime occasioni ma non è riuscito a finalizzare: una costante invariabile nella stagione dei toscani, che quest’anno hanno segnato appena 26 gol. Niang e compagni si giocheranno tutto domenica a Udine contro i friulani, in uno scontro diretto da brividi. Se devo azzardare una previsione, credo che proprio l’Empoli e il Sassuolo faranno fatica a conservare la categoria.”

Il Cagliari nelle ultime partite ha deluso i propri tifosi, dopo il mini-filotto di risultati utili contro Atalanta, Inter e Juventus. Soprattutto a Genova e a Milano col Milan, oltre al risultato, è mancata completamente la prestazione. La sensazione è che la squadra tiri fuori il meglio di sé quando è con l’acqua alla gola, mentre nei momenti di maggiore tranquillità molla la presa e scende in campo senza la necessaria cattiveria. Non è un’anomalia, considerando che Claudio Ranieri è storicamente un tecnico molto bravo a dare ai propri ragazzi le giuste motivazioni per ogni partita?

“Beh, è vero che Ranieri, avendo vissuto tante situazioni come questa, sa sempre trovare le parole giuste al momento giusto per spronare la squadra. Però poi occorre che i giocatori trasformino queste parole in moneta sonante sul campo. La sensazione è che il Cagliari sia molto labile a livello psicologico, e inoltre spesso – alla lunga – vengono fuori dei valori tecnici che non sono esattamente eccezionali.

Ora i rossoblù sono attesi dalle due sfide contro il Sassuolo e la Fiorentina, ricordando che i viola appena tre giorni dopo la gara dell’Unipol Domus disputeranno la finale di Conference League. Quindi penso che Nandez e compagni riusciranno a racimolare quei due-tre punti che gli servono per certificare il raggiungimento della salvezza. Certo, sarebbe importante ottenerli già domenica al Mapei Stadium, per non arrivare con l’acqua alla gola all’ultimo appuntamento coi toscani di Italiano.

Facendo un bilancio complessivo della stagione, direi che inizialmente il Cagliari ha fatto una gran fatica ad adattarsi alla serie A. Poi nel girone di ritorno, soprattutto in casa, ha trovato i punti che gli servivano. Però in trasferta la squadra è mancata clamorosamente. Vedremo che partita giocherà a Reggio Emilia.”

A proposito della sfida del Mapei Stadium, lei come la imposterebbe? I sardi ogni volta che hanno dichiaratamente puntato a non prenderle hanno raccolto un pugno di mosche.

“Questo Cagliari non è una formazione costruita per difendersi, perché concede tantissimo dalla cintola in giù. Insomma, più tiene gli avversari lontani dalla propria area di rigore e meglio è. Il Sassuolo è una compagine tecnica e veloce, ma gli uomini di Ranieri dovranno rischiare qualcosa: se si barricheranno davanti a Scuffet, limitandosi a contenere gli attacchi dei neroverdi, il gol lo prenderanno quasi sicuramente.”


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