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UN MIRTO CON... MAURO VALENTINI

di Matteo Bordiga

La sua parabola al Cagliari è stata esemplare: ha conosciuto gli anni bui, gli stenti di una proprietà che faticava a tenere alto il nome della più prestigiosa squadra dell’Isola, la retrocessione in terza divisione. E poi la rinascita, la conquista della Coppa Italia di serie C e la scalata fino al ritorno nel gotha del calcio italiano, con la promozione in A del 1990 e la salvezza miracolosamente raggiunta nel campionato successivo strappando punti ai vari Careca, Van Basten, Gullit, Vialli, Mancini, Giannini, Matthaus, Klinsmann, Roberto Baggio, Schillaci…

Mauro Valentini, granitico difensore centrale col vizietto del gol, tra le altre cose è stato anche un fedelissimo di Claudio Ranieri, col quale ha vissuto la cavalcata dalla C alla A di fine anni Ottanta.

Mauro, a Pasquetta il Cagliari se la vedrà contro un Verona che, dopo il mercato di gennaio, quasi tutti davano già per spacciato.

“Infatti è sorprendente quello che i veneti sono riusciti a fare negli ultimi due mesi. Dopo le cessioni illustri di gennaio era difficile pronosticare un Verona ancora competitivo per la salvezza, invece la squadra è come rinata: è una compagine molto fisica che lotta su ogni pallone e che, soprattutto, esprime un calcio propositivo. Proprio per questo è particolarmente pericolosa. Ma il Cagliari in casa ha sempre fatto piuttosto bene, e ha tutti i mezzi per vincere questo delicato scontro diretto.”

Lei conosce benissimo Claudio Ranieri: a suo parere il tecnico di Testaccio come approccerà una gara così importante? La affronterà con piglio aggressivo, attaccando fin da subito l’Hellas, o punterà su un atteggiamento – almeno in partenza – più prudente?

“Per come lo conosco io, queste sono proprio le sue partite. Lui le studia meticolosamente a tavolino; di fatto le gioca in anticipo. Poi, per carità, il campo lo può sempre sconfessare, perché basta un episodio sfavorevole per indirizzare la gara in un certo modo. Ma noi con Claudio siamo andati tante volte a giocare sfide simili, anche in campi molto caldi come Foggia o Salerno. Lui ci diceva: ‘Ragazzi, questa gara se la interpretiamo in un determinato modo la vinciamo’.  E noi puntualmente la vincevamo. A volte ci diceva addirittura: ‘La vinciamo nel secondo tempo’. E poi andava proprio così. Per questa ragione io lunedì vedo il Cagliari favorito, al netto degli imprevisti che sono sempre insondabili.”

Dopo il Verona il calendario del Cagliari si complicherà parecchio: ad attendere i rossoblù, in rapida successione, ci sono Atalanta, Inter e Juventus. Poi, nelle ultimissime giornate, arriveranno le sfide contro Milan e Fiorentina. Insomma, match da prendere con le molle per una squadra che finora contro le cosiddette “big” ha raggranellato solo un punto, all’Unipol Domus col Napoli. I sardi hanno i mezzi tecnici e psicologici per fare risultato anche contro i giganti del calcio italiano?

“Intanto io credo che sia fondamentale vincere contro il Verona, perché tre punti a Pasquetta consentirebbero alla squadra di andare poi ad affrontare le grandi con maggiore fiducia e consapevolezza dei propri mezzi. Una vittoria in uno scontro diretto dà sempre quell’entusiasmo, quell’euforia che è vera e propria benzina in vista degli impegni successivi. Approcciare le partite contro Atalanta, Inter e Juventus dopo un’eventuale sconfitta con i veneti, invece, sarebbe psicologicamente devastante. Io dico che anche un pareggio lunedì prossimo manterrebbe alto il morale della truppa, e in più muoverebbe la classifica. Bisogna assolutamente evitare di perdere.

Dal punto di vista tecnico, poi, un Cagliari col vento in poppa ha tutti i mezzi per giocarsela anche contro avversari di caratura superiore. Come, del resto, facevamo noi nel campionato 1990-’91: specialmente nel girone di ritorno, quando nessuno avrebbe scommesso una lira su di noi, ottenemmo risultati importantissimi anche in partite apparentemente proibitive. Questo perché non abbassammo mai la guardia e continuammo sempre a credere ciecamente in quello che il mister ci diceva e ci insegnava. Ripeto: se il Cagliari tra due giorni farà risultato contro il Verona, l’entusiasmo lo trascinerà e lo condurrà fino al raggiungimento dell’obiettivo.”


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