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UN MIRTO CON... MARK IULIANO: "Felice che il Cagliari, squadra storica, sia rimasto in serie A. La società sta operando bene sul mercato: l'obiettivo è creare un mix virtuoso di esuberanza giovanile, talento ed esperienza"

di Matteo Bordiga

Mark Iuliano è stato per anni uno dei difensori italiani più quotati. È ricordato soprattutto per la sua lunga militanza tra le fila della Juventus. Prese parte da protagonista all’avventura azzurra all’Europeo del 2000: all’amaro epilogo, sfociato nella sconfitta al golden goal contro la Francia in finale (che, dopo tanti anni, fa ancora schiumare di rabbia i tifosi italiani), fece da contraltare un torneo per lui brillante e giocato sempre col vento in poppa.

Mark, che impressione le ha fatto il Cagliari nello scorso campionato? Alla fine è arrivata una salvezza tutt’altro che tranquilla, ma liberatoria.

“Siamo tutti tifosi di Claudio Ranieri, per cui quando il mister romano compie un piccolo miracolo sportivo, o comunque un’impresa significativa, siamo sempre contenti. Mi fa piacere che il Cagliari sia rimasto in serie A, ma non solo per Ranieri: anche per la società e per la città. È sempre un piacere avere la squadra rossoblù in A. Quest’anno si ripartirà senza Claudio, ma con un altro tecnico di spessore come Davide Nicola. Quella sarda è una società seria, così come lo staff tecnico. Tenteranno nuovamente di salvare la categoria e, magari, di fare anche qualcosa in più: non dimentichiamoci che il Cagliari ha una grande storia alle spalle. Mi auguro che questa, per i rossoblù, possa essere davvero una buona annata.”

Come descriverebbe un allenatore come Davide Nicola?

“Dico che è una persona seria e un grande professionista. Io l’ho incontrato diverse volte sia da giocatore che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, e mi sono fatto un’idea molto positiva di lui. Poi negli ultimi anni ha messo in fila risultati straordinari, che ne hanno certificato la competenza e lo spessore anche caratteriale. Ha le spalle larghe, e sa perfettamente come gestire i momenti più complicati. Quest’anno avrà il vantaggio di poter seguire la squadra fin dal precampionato: vorrà sicuramente forgiare il gruppo dandogli un’identità chiara, e il fatto di essere stato ingaggiato a inizio stagione lo aiuterà in questo senso. In più sarà super motivato: aveva dichiarato che allenare il Cagliari era uno dei suoi più grandi desideri. Quindi terrà moltissimo alla causa rossoblù.”

Parliamo di mercato: la società isolana ha ingaggiato diversi giocatori di prospettiva, come Adopo, Felici e Piccoli, e due ‘certezze’ come Zortea – comunque anch’egli atteso al salto definitivo – e soprattutto Luperto, il sostituto naturale di Dossena.

“Partiamo dal presupposto che Nicola è un allenatore dalle idee chiare. Conosce molto bene, non solo tecnicamente ma anche caratterialmente, i giocatori che va a prendere. È importante arrivare al ritiro di inizio campionato con la rosa più o meno al completo. Il Cagliari quest’anno si è mosso bene: i nuovi acquisti sono giovani, e dunque plasmabili a seconda del tipo di gioco che si vuole proporre in campo. Poi ci sono gli elementi più navigati, come Luperto: uno che sa come si comanda il reparto arretrato. La società, facendo acquisti mirati e oculati, ha creato un bel mix di giovani talenti e di profili ‘senior’ già rodati nella categoria.”


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