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UN MIRTO CON... LUCIO BERNARDINI: "Domani in Coppa Italia farei riposare qualche titolare, ma senza stravolgere la formazione-tipo. Tanti anni fa noi eliminammo la Juve contro ogni pronostico: spero sia di buon auspicio per Piccoli e compagni"

di Matteo Bordiga

L’ex capitano del Cagliari Lucio Bernardini commenta il momento attuale della formazione rossoblù, all’indomani della sfortunata sconfitta interna contro l’Atalanta e alla vigilia dell’impegno di Coppa Italia contro la Juventus.

Lucio, voi tanti anni fa a Torino faceste l’impresa ed eliminaste la Juve dalla Coppa Italia. Come vede la partita di domani tra bianconeri e rossoblù?

“Ogni partita fa storia a sé. La Juve è sempre una squadra importante, per cui il compito per i ragazzi di Nicola sarà complicato. Però il Cagliari ha una tradizione favorevole in Coppa Italia contro la Juve: la nostra impresa di tanti anni fa consentì alla società rossoblù di risanare un po’ i conti e di tornare a respirare dal punto di vista finanziario. Speriamo che il ricordo della nostra impresa sia di buon auspicio per Piccoli e compagni.”

Se lei fosse in Nicola con la Juve schiererebbe tutti i titolari per provare a passare il turno o punterebbe su un massiccio turnover in vista della delicata sfida di domenica prossima a Venezia?

“Bisognerebbe avere il polso della situazione dall’interno per dare una risposta sensata. Ma a mio parere, pur senza intaccare troppo gli equilibri della squadra, sarebbe il caso di far riposare qualcuno per dare un po’ di minutaggio a chi finora ha giocato meno. Ma ripeto, senza stravolgere l’undici di partenza.”

Che impressione le ha fatto fino a questo momento la Juventus, protagonista di una prima parte di stagione molto altalenante? I bianconeri sembrano affetti dalla “pareggite”: cosa manca alla Vecchia Signora per spiccare definitivamente il volo?

“A me sembra che manchi l’uomo in grado di dare il cambio di passo. C’è Yildiz, è vero, ma a parte lui non vedo nessuno che salti l’uomo, che crei la superiorità numerica e che fornisca l’assist vincente agli attaccanti. Ci vorrebbe, secondo me, un altro fantasista. E poi direi anche un altro attaccante col killer instinct da affiancare a Vlahovic. Va detto comunque che la Juve è una formazione giovane e ancora in costruzione, per cui ha bisogno di tempo per riuscire a esprimere tutto il suo potenziale.”


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