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UN MIRTO CON... GIOVANNI ROCCOTELLI: "Il Cagliari è entrato in forma. Mi dispiace per Deiola, che stava anche giocando bene, ma con gli innesti di Viola, Adopo e Makoumbou il centrocampo ha guadagnato in fosforo e in vivacità"

di Matteo Bordiga

Giovanni Roccotelli, ex ala destra del Cagliari, fa il punto sulla situazione attuale della formazione rossoblù e sull’impegno di stasera al Bluenergy Stadium contro l’Udinese di Kosta Runjaic.

Giovanni, il Cagliari sembra come risorto dalle proprie ceneri. Dopo un pessimo avvio di campionato l’undici di Nicola ha offerto tre ottime prestazioni contro Parma, Juventus e Torino.  

“Ora il Cagliari sembra essere proprio entrato in forma. Credo che mister Nicola abbia trovato la quadra. Innanzitutto ha rivitalizzato il centrocampo: mi dispiace per Deiola, che stava giocando anche bene, ma il reparto ha guadagnato in fosforo e in vivacità con gli innesti di Viola, Adopo e Makoumbou. Sento poi che contro l’Udinese potrebbe tornare dal primo minuto Matteo Prati: un altro elemento che a me piace molto. Il regista che ci voleva per questa squadra.

Buona parte dei meriti degli ultimi buoni risultati va attribuita a Davide Nicola: un motivatore nato. E dire che qualche tempo fa qualcuno pensava che non fosse un tecnico adatto a prendere in mano una squadra dall’inizio della stagione, vista la sua abitudine a subentrare a campionato in corso. Il mister si era costruito una nomea particolare, ma adesso bisogna dargli atto di saper svolgere un grande lavoro anche forgiando il gruppo fin dal ritiro estivo.”

Che partita sarà quella di oggi contro l’Udinese? I friulani sono avversari tignosi e scorbutici…

“Non so se la sconfitta di San Siro contro il Milan abbia ridimensionato i bianconeri. Di certo Runjaic dispone di giocatori atleticamente molto prestanti e, soprattutto, velocissimi. Bisognerà fare grande attenzione, ma il Cagliari in contropiede è fortissimo.”

La compagine rossoblù, specie nelle ultime giornate, non è stata solo “attesa e ripartenze”. Spesso, anche in trasferta, ha provato a muovere la palla e ad aggredire gli avversari per ribaltare rapidamente il fronte del gioco. Una mentalità impressa proprio dal mister piemontese, che vuole vedere un Cagliari sempre reattivo e mai rinunciatario.

“È proprio così. Infatti i nostri attaccanti pressano costantemente i difensori avversari quando giocano la palla. Il Cagliari, oltre a difendersi bene, accorcia anche in avanti con rapidità. Soprattutto è una squadra con un suo gioco e una sua precisa identità. In più i calciatori sono atleticamente esplosivi: corrono tutti.

Insomma, la speranza è sempre quella che il nostro Cagliari possa regalarci delle soddisfazioni. Anche perché, dopo lo scudetto di Gigi Riva e compagni, di fatto non è arrivato quasi più niente di veramente grande. Ora l’importante è fare un buon campionato, con in testa innanzitutto l’idea di mantenere la categoria. Le dirette concorrenti, del resto, si sono tutte rinforzate e giocano un discreto calcio. Ma noi non dobbiamo temere nessuno. Anche perché all’Unipol Domus c’è un tifo indiavolato, e chiunque venga a sfidarci in Sardegna deve affrontare non solo undici uomini, ma tutto uno stadio vestito di rossoblù.”


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