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UN MIRTO CON... FRANCO SELVAGGI: "Il Cagliari non può far soffrire tutti gli anni i suoi tifosi fino all'ultima giornata: la Sardegna si merita molto di più. A centrocampo manca un play che sappia dettare i tempi di gioco"

di Matteo Bordiga

Bomber del Cagliari tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, Franco Selvaggi è rimasto un’icona nell’immaginario collettivo dei tifosi rossoblù. Prima punta brevilinea e “tascabile”, sgusciava tra i difensori avversari con l’agilità di un furetto e la rapidità letale di un cobra. Abilissimo nella finalizzazione, in Sardegna ha trovato la sua dimensione ideale, facendo registrare la media gol in assoluto più elevata di tutta la sua carriera.

Franco, come giudica l’ultimo campionato disputato dal Cagliari e che prospettive intravede per la formazione isolana, ormai da oltre un mese orfana del suo condottiero Claudio Ranieri?

“Credo che il Cagliari dovrebbe ambire a posizioni di classifica un po’ più nobili, e non ridursi tutti gli anni a lottare strenuamente per non retrocedere fino all’ultima giornata. Poi, insomma, voglio dire: con la serie A a venti squadre scendere in serie B è decisamente più difficile rispetto a una volta. Porsi come massimo obiettivo quello di non arrivare tra le ultime tre classificate mi sembra un po’ riduttivo per una piazza come quella isolana, che meriterebbe ben altro. Non mi spingo fino a sognare una qualificazione in Europa League, ma spero almeno in un campionato tranquillo da mezza classifica.

L’anno scorso Ranieri ha fatto un miracolo nel salvare i rossoblù. Ora bisogna allestire una squadra più competitiva.”

Le trattative per i nuovi arrivi, a parte una o due eccezioni, sembrano ancora ben lontane dall’essere concluse. Non è un po’ tardi, visto che siamo già a luglio inoltrato e tra poco inizierà il raduno estivo?

“In effetti queste cose vanno programmate con un po’ di anticipo. Non vorrei, sinceramente, che il Cagliari fosse in ritardo. Occorre intervenire sul mercato per correggere i punti deboli emersi nella precedente stagione. Intendiamoci: non mancano, all’interno della rosa, elementi di indubbio valore. Però il pubblico sardo non merita di soffrire le pene dell’inferno per tutto il campionato, sempre con addosso lo spauracchio della retrocessione…”

Per evitare che questa situazione si ripeta, lei dove consiglia al DS Nereo Bonato di intervenire nella sessione estiva di calciomercato? È più urgente rintuzzare la difesa, il centrocampo o l’attacco?

“Secondo me è prioritario acquistare un play di centrocampo: uno di quei registi capaci di dare fosforo alla manovra e di far girare la squadra. Subito dopo andrebbero ingaggiati un buon difensore centrale e un attaccante di categoria. A quel punto la squadra sarebbe a posto. Non credo che al Cagliari manchi la forza economica per prendere tre buoni giocatori, uno per reparto: non parlo ovviamente di campioni milionari, ma di elementi funzionali al progetto tecnico di Nicola e in grado di dare più qualità e concretezza al gioco della squadra. Non bisogna, insomma, spendere cifre astronomiche: bisogna saper scegliere i profili più adatti. Ad esempio giovani di talento da prendere in prestito. Ce ne sono, e ce ne sono tanti.”


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