Un mirto con... Francesco Zanoncelli: "Cagliari, non arrivano i risultati ma non sono mai venute meno le prestazioni. Contro la Roma sarà fondamentale verticalizzare subito una volta recuperata la sfera. A gennaio serve una punta in stile-Piccoli"
L’ex libero del Cagliari Francesco Zanoncelli, intervistato da Tuttocagliari.net, analizza il momento vissuto dall’undici di Fabio Pisacane alla vigilia dell’importante e delicata sfida di questo pomeriggio contro la Roma.
Francesco, la squadra rossoblù non vince da settembre e sta incontrando enormi difficoltà sia a creare gioco che a fare punti. Quali sono i principali problemi di Yerry Mina e compagni?
“Tanto per cominciare l’assenza di Belotti là davanti pesa parecchio. Però devo dire che ho visto il Cagliari giocare in Coppa Italia contro il Napoli, e in quel caso mi ha fatto una buona impressione. L’elemento che conforta è che, nonostante la mancanza di risultati, non siano praticamente mai venute meno le prestazioni. Quella sarda è una squadra compatta, consapevole dei propri limiti ma sempre determinata a fare la propria partita. Non vedo, insomma, un Cagliari in crisi. Ora incombe la gara contro la Roma: una squadra in salute e in piena autostima. Per i ragazzi di Pisacane in questo momento è importante muovere la classifica, quindi eventualmente anche pareggiare. Secondo me Prati e compagni hanno tutte le carte in regola per invertire il trend negativo.”
Quale potrebbe essere la chiave tattica della partita contro l’undici di Gasp?
“La Roma è una formazione che, assecondando la filosofia del proprio allenatore, accorcia sempre in avanti. Verrà a Cagliari per imporre il proprio ritmo e la propria intensità. Per i rossoblù saranno importantissime le palle recuperate: a quel punto i rossoblù si troveranno in condizioni di parità numerica, perché la Roma gioca uomo su uomo e quindi sarà attaccabile tramite le ripartenze. I centrocampisti sardi, una volta tornati in possesso della sfera, dovranno verticalizzare immediatamente. E poi direi che gli esterni del Cagliari potrebbero fare la differenza, inserendosi senza palla: penso in particolare a Palestra, destinato a essere il prossimo uomo-mercato.”
A proposito di mercato, se lei fosse nei panni dei dirigenti isolani come imposterebbe la campagna acquisti di gennaio, stanti gli infortuni di lungo corso di Andrea Belotti e Mattia Felici?
“In estate è stato ceduto Piccoli, che era una pedina fondamentale nell’economia del gioco cagliaritano. Serve urgentemente un attaccante che dia peso all’attacco, tenga palla e faccia salire la squadra. Ma non sarà facile trovarlo: ci sono anche altre realtà - penso ad esempio al Genoa - che hanno gli stessi identici obiettivi di mercato. Il modello di riferimento deve essere proprio Roberto Piccoli: un centravanti possente che protegga la sfera e che sappia monetizzare anche le palle sporche.”