.

UN MIRTO CON... DAVID DI MICHELE: "Traorè sarebbe un ottimo acquisto per il Cagliari: è veloce e tecnico, salta l'uomo e sa fare gol. In più in Sardegna potrebbe rilanciarsi. Il gioco di Nicola è diverso da quello di Ranieri"

di Matteo Bordiga

David Di Michele, ex fantasista tutto estro e dribbling che fece le fortune delle numerose squadre in cui militò (in primis Udinese, Salernitana e Palermo), promuove il Cagliari visto domenica scorsa all’Unipol Domus contro la Roma. E prefigura per i sardi un campionato meno accidentato rispetto al precedente, culminato in un’avventurosa salvezza acciuffata al fotofinish.

David, come valuta la prestazione offerta dal Cagliari contro i giallorossi di Daniele De Rossi?

“Quella di domenica è stata una gara che ha esaltato le qualità peculiari di Davide Nicola: la capacità di schierare una squadra compatta e unita, coesa tra i vari reparti, e soprattutto il grande temperamento che il tecnico piemontese sa trasmettere ai propri giocatori. Senza rinunciare mai a giocare a calcio. Del resto il Cagliari dispone di calciatori che danno imprevedibilità, palleggio e qualità al gioco corale, ma anche di elementi in grado di lanciare il contropiede e di ribaltare rapidamente il fronte dell’azione. Quando la rosa rossoblù sarà al completo Nicola avrà ancora più frecce al proprio arco: credo che l’ambizione principale sia quella di ottenere una salvezza tranquilla e anticipata. Obiettivo perfettamente nelle corde del team isolano, specie in un campionato - come questo - a mio avviso molto più livellato rispetto a quello dell’anno scorso. Ciò significa che per le big non sarà semplice andare a prendere punti col minimo sforzo sui campi delle provinciali, e il distacco tra le varie squadre non sarà poi così marcato. Insomma, mi aspetto maggiore equilibrio in tutte le zone della classifica.”

La sensazione è che lo stile di gioco di Nicola sia piuttosto diverso da quello di Claudio Ranieri: il nuovo tecnico rossoblù propugna il pressing aggressivo, tiene tendenzialmente alto il baricentro della squadra e va a prendere gli avversari nella loro metà campo. Il mister romano, invece, puntava su una strategia più attendista e di ripartenza.

“Sono certamente due filosofie differenti. Nicola mira alla riconquista della palla il più vicino possibile all’area avversaria. A mio avviso tra l’altro ha optato per questa tattica ben sapendo che la Roma disponeva di diversi palleggiatori che, una volta aggrediti, non avrebbero avuto la velocità di gamba necessaria per recuperare rapidamente la sfera. Ed è stata una lettura corretta, perché i giallorossi sono andati in difficoltà e il Cagliari, tutto sommato, ha creato diverse volte i presupposti per far male a Svilar. In definitiva direi che è stata una partita bella, con occasioni da entrambe le parti, in cui il Cagliari ha messo in campo un po’ più di vivacità e di intensità.”

Nel Cagliari c’è un ruolo ancora scoperto: quello del fantasista. Lei conosce molto bene la materia… Se fosse impossibile arrivare a Gaetano il prescelto potrebbe essere Traorè, trequartista sgusciante e tecnicamente molto dotato. A suo avviso sarebbe un acquisto azzeccato?

“Gaetano ha il vantaggio di essere già stato a Cagliari e, di conseguenza, di conoscere l’ambiente e i compagni. Il Napoli però ha alzato parecchio il prezzo, quindi non so se l’affare andrà in porto. Traorè è un altro profilo importante, che ha fatto benissimo a Sassuolo e poi un po’ meno bene in Inghilterra e al Napoli, complice anche la stagione negativa dei partenopei. Senza dimenticare che il Cagliari ha già in rosa un certo Nicolas Viola: un giocatore che, nonostante l’età, coi suoi sprazzi di classe può ancora fare la differenza.

Tornando a Traorè, a me piace molto anche per la sua versatilità: può giostrare come interno di centrocampo, come trequartista, come prima e come seconda punta. Potrebbe dare parecchie opzioni tattiche a Nicola, ma soprattutto salta sempre l’uomo, crea la superiorità numerica in fase offensiva, fa gol e fa fare gol. In più in Sardegna potrebbe rilanciarsi alla grande, come già capitato a tanti altri calciatori che sono sbarcati a Cagliari dopo qualche esperienza non proprio esaltante. E troverebbe un tecnico, come Nicola, che lo rigenererebbe e lo motiverebbe alla grande.”


Altre notizie
PUBBLICITÀ