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UN MIRTO CON... CARLO OSELLAME: "Ho splendidi ricordi dei miei anni in Sardegna. Il nostro segreto? Eravamo un gruppo di grandi amici, prima ancora che di calciatori. Approvo l'ingaggio di Davide Nicola: è un ottimo tecnico"

di Matteo Bordiga

Era un centrocampista generoso e col vizietto del gol: in maglia cagliaritana ne marcò 5 in 75 presenze.

Militò in Sardegna tra il 1979 e il 1982, vivendo le indimenticabili e ruggenti stagioni in serie A che culminarono in un sesto e in un settimo posto per la banda di ragazzi terribili allenati da Mario Tiddia. Lasciò Cagliari dopo l’avventurosa salvezza conquistata nell’annata 1981-’82, quando al Sant’Elia, nell’ultima giornata di campionato, un gol controverso annullato a Ciccio Graziani sancì la permanenza dei sardi in A e, al contempo, certificò la mancata conquista dello scudetto da parte della Fiorentina. A cucirsi il tricolore sul petto, infatti, fu la Juventus.

Carlo Osellame ormai non segue più con continuità le vicende rossoblù, ma una parte del suo cuore è rimasta ancora in Sardegna.

Carlo, che ricordi ha dei suoi anni vissuti in riva al Poetto?

“Sono stati anni splendidi, sia dal punto di vista personale che da quello sportivo. E ho dei ricordi meravigliosi della città di Cagliari e di tutta la Sardegna. Devo dire che quando sono arrivato, ad essere sincero, mi sono preso un po’ di paura, per via della grande lontananza dell’Isola dal mio Veneto… Ma poi, a lungo andare, mi sono trovato non bene: benissimo.”

Il suo Cagliari, sbarazzino e spensierato, spesso e volentieri sgambettava i giganti del calcio italiano: qual era il vostro grande segreto?

“Credo fosse l’amicizia che ci legava. Eravamo innanzitutto un gruppo di amici: ci trovavamo una volta a casa dell’uno e una volta a casa dell’altro. Stavamo sempre insieme. E questo si ripercuoteva molto positivamente sulle nostre prestazioni in campo: ci aiutavamo tantissimo a vicenda. Tutti per uno, uno per tutti.”

Segue ancora il Cagliari in tivù? Che idea si è fatto circa la squadra attuale?

“Ad essere onesto oggi lo seguo poco. Ogni tanto mi capita di vedere qualche partita in televisione, ma è troppo poco per poter esprimere un giudizio. Comunque promuovo la scelta dell’ingaggio di Nicola come nuovo allenatore: ha sempre condotto alla salvezza, e con disinvoltura, le squadre da lui guidate. Speriamo che faccia altrettanto a Cagliari: sono molto fiducioso al riguardo, perché è un ottimo tecnico.”


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