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UN MIRTO CON... BERNARDO CORRADI: "Ranieri ha chiuso un cerchio tornando in Sardegna da 'capopopolo' e riportando il Cagliari in A, per poi salvarlo l'anno dopo. Nicola sarà un sostituto all'altezza. Sono sempre felice quando vince il Cagliari"

di Matteo Bordiga

Ha debuttato in serie A proprio con la maglia rossoblù del Cagliari nel lontano 1999. L’avventura in Sardegna è stata poco più che un fuoco di paglia nella sua lunga e gratificante carriera, perché è durata il breve volgere di una stagione, ma è rimasta profondamente scolpita nel suo cuore e nei suoi ricordi.

Bernardo Corradi, aitante ariete d’area di rigore originario di Siena, dopo l’esordio tra i giganti del calcio italiano ha militato in squadre del calibro di Lazio, Parma, Valencia e Manchester City. Oltre che nel Chievo Verona dei miracoli di Gigi Delneri. È arrivato a vestire anche la maglia della Nazionale azzurra, con la quale ha marcato 2 reti in 13 presenze complessive. Oggi, a proposito di Azzurri, allena la Selezione Under-19.

Bernardo, che idea si è fatto del campionato vissuto dal Cagliari sempre sull’orlo del precipizio, ma poi culminato in una rinfrancante salvezza?

“È stata una stagione sofferta, il cui leitmotiv è stato rappresentato dal grande ritorno di Claudio Ranieri sulla panchina del Cagliari in serie A. Lui era stato in Sardegna tanti anni fa e nel 2023, tornando per riportare la squadra in massima divisione e poi salvandola con una giornata d’anticipo, ha di fatto chiuso un cerchio. Come, del resto, ha detto lui stesso. Il Cagliari poi è una squadra particolare: non rappresenta solo una città, ma un un’Isola e un popolo intero. Un allenatore del genere, che fa da ‘capopopolo’ e che riesce a convogliare sulla squadra un determinato tipo di energia, secondo me è un grande valore aggiunto.

Aldilà di quelli che saranno i giocatori che verranno, sarà difficile sostituire un tecnico come Ranieri.”

Un compito che spetterà – ormai è praticamente certo – a Davide Nicola, reduce dall’ennesima impresa-salvezza compiuta stavolta ad Empoli.

“Lo conosco. Secondo me puntare su di lui è stata una scelta azzeccata. Parlo proprio da un punto di vista personale.”

Bernardo, un suo ricordo personale della Sardegna: lei è sbarcato nell’Isola per vestire la maglia rossoblù ormai venticinque anni fa, se si eccettua una fugace parentesi in B nel 1997…

“Già il fatto che la Sardegna sia legata al mio esordio assoluto in serie A la dice lunga sull’affetto che personalmente provo per questa terra e, in particolare, per la città di Cagliari. Sono sempre contento quando le cose girano per il verso giusto per i colori rossoblù.”


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