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UN MIRTO CON... BEPPE TOMASINI: "Questo Cagliari mi dà qualche garanzia in più rispetto a quello dell'anno scorso. Manca qualcosa in attacco, ma in difesa sono stati presi buoni giocatori: Palomino all'Atalanta era un signor difensore"

di Matteo Bordiga

Lui è il grande saggio e la memoria storica del Cagliari dello scudetto, depositario di mille ricordi e aneddoti su quella squadra da mille e una notte che, nel 1970, fece ufficialmente “sbarcare” la Sardegna in Italia.

Beppe Tomasini, per tutti Tomas, fa le carte al Cagliari di Davide Nicola, che a suo avviso sta compiendo un passo in avanti rispetto alla squadra dell’anno scorso ed è destinato a un campionato un po’ più tranquillo, per quanto sempre segnato dall’aspra lotta per evitare la retrocessione.

Tomas, a giudicare dalle prime tre giornate di serie A questo Cagliari sembra dare più o meno garanzie rispetto a quello della passata stagione?

“Questo nuovo Cagliari mi ha convinto un po’ di più rispetto a quello di Ranieri. Certo, dovrà lottare e combattere, ma penso che possa salvarsi senza problemi. In serie A ci sono squadre peggiori della nostra.”

Secondo lei ci sono i presupposti per andare oltre a una salvezza risicata ottenuta nelle ultime giornate e ambire a una posizione di classifica più lusinghiera?

“Affinché ciò accada bisognerà acquistare qualche altro giocatore nel mercato di gennaio. Io credo che dovremo fare suppergiù lo stesso campionato disputato l’anno scorso, con in testa solo la salvezza. La A è diventata sempre più difficile e insidiosa negli ultimi anni. Tuttavia abbiamo preso alcuni giocatori che danno delle buone garanzie: io Palomino me lo ricordo all’Atalanta, ed era un signor difensore. Sono passati alcuni anni, ma l’esperienza rimane. Poi dipende sempre da come ‘girano’ certe annate: magari le cose andranno fin da subito per il verso giusto, e allora si potranno fare altri discorsi e ottenere anche un piazzamento di prestigio. Del resto la Sardegna una squadra in serie A - possibilmente competitiva - la merita.”

Forse manca qualcosina in avanti al Cagliari di Davide Nicola, che finora ha creato parecchie palle gol ma ha segnato appena una rete…

“In effetti ci vorrebbe un attaccante in grado di garantire un certo numero di gol. L’anno scorso a questo scopo è stato preso Petagna, ma non è che abbia dato una grande mano d’aiuto… Io credo che ci salveremo in ogni caso, ma certamente il reparto avanzato è il primo che andrebbe rafforzato dalla dirigenza in sede di mercato.”

Tra una settimana all’Unipol Domus arriva il Napoli di Antonio Conte: una supersquadra attrezzatissima soprattutto dalla cintola in su. Il Cagliari però non parte battuto.

“Quando noi affrontavamo Milan, Inter o Juventus moltiplicavamo gli sforzi e davamo tutti qualcosa in più, proprio perché tecnicamente eravamo inferiori. In questo modo colmavamo il gap che ci separava dagli squadroni. Il Napoli è una compagine di spessore, e in più ha un grande allenatore. Ma noi giocheremo in casa e quindi venderemo cara la pelle. Anche un pareggio, di quelli che smuovono la classifica, potrebbe essere un buon risultato.”


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