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UN MIRTO CON... ATTILIO TESSER: "Il Cagliari di Nicola ha già una sua identità tecnico-tattica riconoscibile. Col Napoli punterà sull'intensità e sull'aggressività. Nicola e Ranieri sono diversi: uno incarna l'entusiasmo, l'altro il pragmatismo"

di Matteo Bordiga

Sulla panchina del Cagliari si è seduto per una sola partita di campionato, a Siena nel 2005. Subito dopo arrivò un esonero, per mano dell’allora presidente Massimo Cellino, a tutt’oggi ancora inspiegabile.

Ma Attilio Tesser, tecnico competente e preparato, fortunatamente la sua carriera se l’è costruita altrove. Oggi, chiamato a “giocare in anticipo” la sfida di domenica tra Cagliari e Napoli, si esprime con la solita pacatezza e il solito, proverbiale equilibrio.

Attilio, come “legge” la gara tra i rossoblù e i partenopei, che tutti i cagliaritani stanno aspettando febbrilmente?

“Il Cagliari, alla ricerca di un risultato positivo davanti al proprio pubblico, cercherà di sfoderare una prestazione carica di intensità e di aggressività, sfruttando le sue qualità tecnico-tattiche. Per il Napoli la sfida sarà un ulteriore test di crescita, nella speranza di confermare il trend positivo mostrato nelle ultime giornate e, quindi, di dare continuità ai propri risultati. Però giocare a Cagliari non è mai una cosa semplice o banale per nessuno.”

Per quello che si è visto nel primissimo scorcio di campionato, in quale reparto il Cagliari ha mostrato le cose più interessanti e dove, invece, può ancora decisamente migliorare?

“Mi sembra che Davide Nicola abbia già dato una chiara e riconoscibile identità tecnico-tattica: il Cagliari è una squadra compatta, caratteriale. E queste sono virtù estremamente importanti per le compagini che hanno come primo obiettivo il mantenimento della categoria. Ripeto, come primo obiettivo: poi vedremo se in corso d’opera i rossoblù saranno capaci di ottenere qualcosa in più. Ma, in generale, la capacità di essere squadra è un presupposto fondamentale.”

Questo è un anello di congiunzione col precedente Cagliari di Claudio Ranieri. Ecco, a proposito: Ranieri e Nicola sono due allenatori che per certi versi si assomigliano oppure, a suo parere, vanno considerati sostanzialmente diversi?

“Credo che rappresentino due ‘anime’ diverse. Ranieri incarna l’esperienza, la pacatezza, la riflessività del tecnico navigato; Nicola oppone la sua esuberanza giovanile, la sua voglia di essere sempre intraprendente e aggressivo. Poi a livello tecnico-tattico non mi permetto di giudicare i due colleghi: mi limito semplicemente a rimarcare il pragmatismo di Ranieri e l’entusiasmo di Davide Nicola.”


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