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UN MIRTO CON... ANTONIO RAVOT: "Davide Nicola è un piccolo Ranieri che sta crescendo. Il Cagliari quest'anno lo vedo più quadrato, ma a gennaio serviranno una prima punta cinica, un centrocampista e un esterno"

di Matteo Bordiga

Antonio Ravot, centrocampista offensivo e attaccante del Cagliari tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, si dichiara fiducioso in vista del prosieguo del campionato dei rossoblù allenati da Davide Nicola. A rassicurarlo, oltre al valore dell’organico isolano, sono proprio la grinta e la determinazione proprie del tecnico piemontese, che Ravot inquadra come “un piccolo Claudio Ranieri in nuce”.

Antonio, il bilancio di due punti in tre partite soddisfa solo in parte i tifosi cagliaritani. Cosa è andato per il verso giusto e cosa invece sarebbe potuto andare meglio in questo altalenante avvio di stagione?

“Partiamo dal presupposto che stiamo pur sempre parlando di calcio d’agosto. Il Cagliari in passato spesso e volentieri era partito male, invece quest’anno francamente lo trovo più solido e più quadrato. E poi Nicola è il giusto erede di Ranieri. Mi spingo più in là: è un ‘piccolo Ranieri’ che si sta facendo le ossa. Uno che ha tanta voglia e tanta fame. L’ho seguito con attenzione nelle sue ultime esperienze, e chiunque l’abbia avuto come allenatore ne parla molto bene.

Quella rossoblù nel complesso è una buona squadra, anche se a gennaio credo saranno necessari alcuni innesti.”

Alla luce della difficoltà fin qui manifestata a tramutare in gol le occasioni create, si può dedurre che al Cagliari manchi qualcosa dalla cintola in su?

“Io lo dicevo già l’anno scorso: Pavoletti è piuttosto avanti con l’età. Lapadula in serie A è un buon ricambio, ma ci vuole una punta pratica e concreta. Uno di quegli attaccanti che non toccano un pallone in tutta la partita e poi la buttano dentro. E a gennaio integrerei ulteriormente la rosa con un centrocampista centrale e con un esterno.”

Che gara dobbiamo aspettarci contro il Napoli?

“Il Napoli pratica un gran possesso palla. Ma il Cagliari non dovrà limitarsi ad aspettare i partenopei nella sua metà campo: dovrà aggredire Lobotka e compagni fin dai primi minuti. Io sono convinto che i rossoblù faranno una grande partita, perché hanno carattere e personalità. La chiave sarà andare a prendere alti i loro portatori di palla, inaridendo le fonti di gioco degli azzurri. Poi col supporto del pubblico di casa tutto potrà essere possibile, magari anche vincere. Il Cagliari, oltre a disporre di tanti corridori e di centrocampisti dinamici e propositivi, ha anche uomini di buona qualità tecnica. Penso in primis a Gaetano, che potrebbe partire titolare proprio contro la sua ex squadra.”


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