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UN MIRTO CON... ANTONIO CRINITI: "Il Cagliari non deve ripetere gli errori commessi l'anno scorso. Il presidente deve aprire il portafogli e investire: i partenti andranno sostituiti con elementi equivalenti o superiori. Nicola ottima scelta"

di Matteo Bordiga

È stato tra gli eroi (e aspiranti leggende) che hanno regalato un sogno unico e irripetibile a tutta la Sardegna: il suo gol di testa nella semifinale d’andata di Coppa Uefa contro l’Inter al Sant’Elia illuse il Cagliari e i tifosi rossoblù di aver ripreso in mano le redini del match e della qualificazione. Il drammatico tracollo registratosi nella gara di ritorno di San Siro, invece, certificò il contrario. Ma Antonio Criniti da Pinerolo, trequartista-seconda punta “tascabile” di origini calabresi, è ricordato ancora oggi non solo per quella sua prodezza “menzognera”, ma anche per la totale dedizione alla causa rossoblù che gli ha fatto conquistare un posto speciale nel cuore dei supporter sardi.

Antonio, Ranieri è riuscito a salvare il Cagliari, seppur con affanno, alla penultima giornata. Cosa vede, adesso, nel futuro della compagine isolana?

“Beh, il fatto che il nuovo allenatore non sia stato ancora ufficializzato non è esattamente un buon inizio. A poche settimane dal raduno estivo le idee devono essere chiare e definite. A mio parere il Cagliari non deve ripetere gli errori commessi l’anno scorso. In particolare, non deve trovarsi nella situazione di non avere valide alternative in caso di infortuni. Nella precedente stagione per troppo tempo il reparto offensivo era, di fatto, ridotto ai minimi termini. Qui occorre che Giulini metta mano al portafogli e cominci a costruire una squadra più competitiva, innanzitutto nei numeri. Anche perché non so se chi succederà a Ranieri sarà in grado di raccoglierne appieno la pesante eredità…”

Per l’ingaggio ufficiale di Davide Nicola dovrebbe essere questione di giorni, se non di ore. Il pubblico di Cagliari vorrebbe qualcosa in più di una salvezza stiracchiata conseguita all’ultima giornata: il tecnico piemontese può veicolare questo salto di qualità?

“Come no? Io parto del presupposto che se Nicola ha scelto il Cagliari ha giocoforza chiesto e ottenuto delle garanzie. Del resto non può mica sempre compiere miracoli come quello realizzato quest’anno a Empoli… E, con tutto rispetto per la società toscana, il Cagliari non è l’Empoli. Io penso che Nicola porterà con sé alcuni suoi fedelissimi: giocatori che conosce bene e che sono congeniali al suo modulo e alla sua idea di calcio. Però l’anno scorso la garanzia assoluta era Ranieri. Quest’anno le garanzie, lo ripeto, dovrà fornirle la società, aprendo il portafogli e investendo nella maniera giusta.”

A proposito di mercato: è notizia di poco fa la cessione ormai praticamente certa di Alberto Dossena al Como, mentre pare che anche Viola si stia allontanando sempre di più da Cagliari. Questi due elementi sono stati due colonne portanti del Cagliari di Ranieri: non sarà complicato e impegnativo sostituirli degnamente?

“In effetti Viola e Dossena sono stati tra i migliori dell’ultimo campionato. Ad essere sincero di Viola in teoria si potrebbe anche fare a meno, ma Dossena non so fino a che punto abbia senso cederlo… per giunta a una diretta concorrente come il Como. Proprio per questo dico che è fondamentale che Nicola si sieda davanti a Giulini e metta le cose bene in chiaro: caro presidente, mi serve questo, questo e quest’altro giocatore. Solo così, con la guida e col beneplacito del nuovo allenatore, la società potrà costruire un Cagliari più solido.”

E proprio con l’obiettivo di “costruire un Cagliari più solido” quale reparto dovrebbe prioritariamente puntellare, a suo parere, il DS Nereo Bonato?

“La difesa senza ombra di dubbio. Per mantenere la categoria è imprescindibile, prima di tutto, poter contare su una retroguardia forte e blindata. In mezzo al campo la squadra così com’è non mi dispiace: potrebbe anche rimanere invariata. Ma intanto restiamo all’attualità: Dossena e – forse – Viola emigreranno verso altri lidi. Andranno dunque sostituiti a dovere, con elementi di pari valore o addirittura superiori. Quindi torniamo al punto cruciale: servono i soldi, bisogna investire.”


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