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UN MIRTO CON... ANDREA PISANU: "Cagliari, mancano un regista in grado di dettare i tempi di gioco e una prima punta che funga da riferimento centrale. Nzola può essere un'idea, ma certi giocatori è più facile prenderli a fine agosto che a luglio"

di Matteo Bordiga

Andrea Pisanu, ex giocatore del Cagliari (col quale debuttò giovanissimo nel 1998, ad appena 16 anni, in casa di “Madama” Juventus), traccia un bilancio del mercato fin qui condotto dalla società del presidente Tommaso Giulini. E non manca di rimarcare che rimangono scoperti ancora due ruoli in cerca di (validi) interpreti: un centrocampista di qualità in grado di dirigere il traffico e una punta “di peso” potenzialmente da doppia cifra.

Andrea, alcuni elementi sono partiti e altri sono arrivati. Che riflessioni si possono fare sull’operato della dirigenza in sede di calciomercato?

“Sono andati via giocatori importanti, di cui abbiamo imparato ad apprezzare il valore. I movimenti in entrata sono concordati con mister Nicola e, naturalmente, risultano funzionali al progetto tecnico del nuovo allenatore. Siamo in una fase cruciale del mercato, in cui si individuano determinati obiettivi e circolano parecchi nomi: due su tutti, per il Cagliari, quelli di Gaetano e di Nzola. Certamente la società rossoblù dal punto di vista economico non può fare follie, ma soprattutto deve scegliere profili mirati in base alle indicazioni tecnico-tattiche di Nicola.

Se qualcun altro dovesse andare via dovrà essere sicuramente rimpiazzato, perché la rosa del Cagliari non è amplissima e, in un campionato in cui ci sarà da lottare con le unghie e con i denti, avere un organico profondo potrà fare la differenza.”

A suo parere in quali ruoli il roster isolano è attualmente più scoperto?

“Prenderei innanzitutto un centrocampista ‘metronomo’ che sappia dettare i tempi di gioco e far partire l’azione. Viola ha la sua età, quindi non potrà certo giocare sempre. Per cui cercherei un elemento con quelle caratteristiche o, al limite, adatterei qualcuno dei calciatori già in rosa al ruolo di playmaker. E poi sappiamo tutti che in serie A è fondamentale avere una punta di riferimento da 10-15 gol, che tra l’altro proprio nel gioco proposto da Nicola ha un ruolo cruciale. Le squadre del mister piemontese si sono sempre appoggiate molto all’attaccante centrale. Insomma, serve un centravanti strutturato e capace di tenere botta anche dal punto di vista fisico, soprattutto in quelle partite in cui il Cagliari giocherà un po’ più basso e avrà bisogno di una boa che attiri su di sé un paio di difensori avversari. Non a caso il profilo più gettonato sembrerebbe essere quello di Nzola. Anche perché Lapadula è appetibile per parecchi club di serie B, categoria in cui abitualmente fa la differenza.

Sarebbe bello trovare un attaccante di categoria da ingaggiare adesso, a fine luglio. Ma so come funziona il mercato e credo che sia un po’ più facile scovarlo e acquistarlo più avanti, magari tra un mese. Certo, servirà un elemento in grado di inserirsi subito negli schemi della squadra: tutti gli allenatori preferiscono avere a disposizione i loro giocatori fin dall’inizio della preparazione estiva. Quando qualcuno arriva a campionato iniziato deve essere bravo a entrare subito in sintonia – non solo tecnica, ma anche umana – col mister e coi compagni.”


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