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UN MIRTO CON... ALDO FIRICANO: "Ranieri e i giocatori hanno compiuto un miracolo raggiungendo la salvezza. Per puntare alla parte sinistra della classifica servono due difensori di livello, un centrocampista e una punta di categoria"

di Matteo Bordiga

Sette anni indimenticabili a Cagliari, coronati da una sorprendente promozione in serie A, da una miracolosa salvezza targata Claudio Ranieri e da una strepitosa qualificazione in Coppa Uefa (seguita, l’anno dopo, dalla semifinale della prestigiosa rassegna continentale) centrata sotto la guida di “sor Magara” Carletto Mazzone.

Un’ascesa irresistibile nella quale lui, Aldo Firicano da Erice, ha rivestito un ruolo fondamentale, telecomandando la retroguardia con l’autorevolezza e con il piglio del vero “libero” di una volta. Nel segno di una lunga e fruttifera tradizione italica, che ha prodotto innumerevoli grandi interpreti con la leggendaria maglia numero 6 sulle spalle.

Aldo, che valore ha la salvezza ottenuta dal Cagliari dopo un’affannosa rincorsa durata trentasette giornate?

“Io a inizio stagione avevo pronosticato che ci sarebbe stato da soffrire fino quasi all’ultimo minuto, e così è stato. Direi che, in definitiva, sia il mister che i giocatori hanno compiuto un miracolo. Nel girone di ritorno la squadra si è espressa molto bene. Ora attendiamo di conoscere le decisioni della società circa l’ingaggio del nuovo allenatore e la campagna acquisti estiva. Solo a quel punto potremo azzardare qualche previsione su ciò che attende il Cagliari nell’immediato futuro.”

Secondo lei il salto di qualità espressamente auspicato dai tifosi nell’ultima gara stagionale contro la Fiorentina è realmente possibile? Questa squadra può essere migliorata al punto da poter ambire a disputare una stagione quantomeno “tranquilla” in serie A?

“Certo che sarebbe auspicabile un rafforzamento sostanziale della rosa. Io comunque sono convinto che molti giocatori che quest’anno hanno affrontato la serie A per la prima volta trarranno beneficio dall’esperienza accumulata e si ripresenteranno ai nastri di partenza della prossima stagione ‘migliorati’ sia tecnicamente che caratterialmente. Alla luce di questo, e se dovessero essere aggiunti due o tre innesti chirurgici, credo che l’idea di potersi piazzare nella parte sinistra della classifica non sia poi un’utopia.”

Scendendo nel dettaglio, da quale reparto lei inizierebbe a rinforzare l’organico rossoblù?

“Senza dubbio dalla difesa, che nell’ultimo campionato ha subito troppe reti. Ma, oltre a due difensori di livello, servono anche un centrocampista di qualità e un attaccante di categoria.”

C’è un tecnico, tra i maggiori indiziati a raccogliere il testimone da Ranieri, che la stuzzica particolarmente?

“Mi sarebbe piaciuto molto Baroni, ma sembra che ormai si sia accasato alla Lazio. Ma anche gli altri nomi circolati in questi giorni appartengono ad allenatori preparati che, in una piazza come Cagliari, possono fare bene.”


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