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Tuttosport - Vinicio Capossela: "Che emozione l’incontro con Gigi Riva"

di Redazione TuttoCagliari

"Capossela tra feste con le lucine e... calcio epico". Così titola Tuttosport. Artista poliedrico e geniale, ci racconta l’album “Sciusten feste” e il rapporto con lo sport. 

"'Sciusten feste N.1965'? È un disco “di” festa. Direi che queste canzoni non descrivono la festa, ma la attuano proprio. Però è anche vero che la festa è una parentesi, come è un parentesi ogni forma di... gioco. Lo sottolineo visto che siamo su un giornale sportivo. Il gioco è una sospensione del tempo normale ed è un tempo in cui, appunto, ci si mette in gioco. Ricordi legati allo sport? Devo aprire una parentesi. Ripenso a una intervista bellissima fatta a Pertini a margine della vittoria dei Mondiali dell’82. Gli si chiede se quell’entusiasmo non sia una pericolosa esagerazione e non si finisca per mettere in secondo piano i problemi del Paese. Lui replica deciso: ma buon Dio! Ma Insomma. Che male c’è se facciamo una sosta nelle preoccupazioni, nella tristezza, nelle insoddisfazioni... È come chi lavora tutta la settimana e poi la domenica si riposa, no? Ecco, io ora penso alla domenica! I Mondiali dell’82 li porto dentro. L’immagine emblematica è quella del gol di Tardelli. E ho un ricordo personale dei Mondiali del 2006 perché coincisero con una tournée per me molto importante che si chiamava “Comunque proteggi. Ma il ricordo più grande è un altro.... Beh, il saluto che sono riuscito a dare una volta a Gigi Riva davanti al suo ristorante preferito a Cagliari. Insospettabilmente conosceva e amava una mia canzone che si chiama “Ultimo amore”. È stato emozionante incontrarlo. Abbiamo chiacchierato un po’, mi raccontò che aveva molti dolori al corpo e che gli venivano dai colpi presi quando giocava. Mi disse: me li ricordo uno a uno, questi colpi, e mi ricordo anche chi me li ha dati... Più avanti lo invitai ad un concerto a Cagliari, ma non poté venire. Gli dedicammo una canzone". 


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