La Stampa - Esonero De Rossi, i primi scricchiolii dopo Cagliari
La Stampa dedica ampio spazio all'esonero di Daniele De Rossi, dopo la strana estate romanista degli equivoci con protagonisti l’attivissima Ceo Lina Souloukou, il nuovo capo dell’area tecnica Ghisolfi. le richieste tecniche dell'ormai ex allenatore giallorosso e un mercato con 12 volti nuovi e investimenti per quasi 100 milioni.
Eppure, già dopo il balbettante esordio a Cagliari e il battibecco con Cristante in allenamento, qualche scricchiolio era stato udito al di fuori del recinto Trigoria, tanto che De Rossi, nel bel mezzo del caso di Dybala, era arrivato a ventilare le dimissioni. Crisi rientrata, ma rimandata solo di qualche settimana. La formazione sbagliata con l’Empoli, l’accantonamento dalla rosa di Zalewski (possibile ripescato con Juric) e il pari beffardo (con espulsione) con il Genoa hanno scoperchiato i lunghi coltelli giallorossi, fase culminata con l’arrivo dagli Usa dei Friedkin e in un martedì di burrascose riunioni. «Daniele è un parafulmine, rischia la fine di Mou», la frase dell’oracolo Totti in un’intervista a Il Messaggero. Parole che a più di qualcuno ai piani alti romanisti sono sembrate ispirate da De Rossi. Domande, risposte, accuse di risultati inaccettabili a fronte degli investimenti elargiti, difese, incomprensioni, bruschi saluti notturni e un freddo esonero mattutino deciso «per il bene della squadra».