Lucio Bernardini: "Cagliari, manca un pizzico di personalità: in serie A è fondamentale tenere alta l'intensità per tutto l'arco dei novanta minuti. Col Toro me la giocherei a viso aperto, senza troppi tatticismi. Chi avrà più coraggio vincerà"
L’ex capitano - e metronomo - del Cagliari Lucio Bernardini, intervistato da Tuttocagliari.net, dice la sua in merito al cammino intrapreso dalla formazione allenata da Fabio Pisacane, che dovrà condurre Deiola e compagni a una salvezza - si spera - il più possibile tranquilla e, magari, anticipata.
Lucio, la brillante vittoria contro la Roma aveva illuso l’ambiente e la tifoseria. Con l’Atalanta e col Pisa sono riapparsi i vecchi fantasmi che, negli ultimi anni, avevano condizionato il rendimento dell’undici isolano. Cosa dovrà fare il Cagliari per chiudere il prima possibile il discorso salvezza?
“Beh, la strada è ancora molto lunga. Questo è un campionato estremamente difficile. Abbiamo visto che, partita dopo partita, non si può mai dare niente per scontato: anche le sfide che in teoria sarebbero da vincere a tutti i costi - vedi l’ultima gara contro il Pisa - poi magari si chiudono con uno di quei pareggi che lasciano l’amaro in bocca. Per contro, prima ancora di battere la Roma il Cagliari aveva offerto un’ottima prestazione in Coppa Italia contro il Napoli. Questo dimostra che ogni partita fa davvero storia a sé, e va affrontata con estrema concentrazione e cura dei dettagli.”
Secondo lei perché questo Cagliari viaggia a folate, senza mai trovare la giusta continuità di prestazione nell’arco dei novanta minuti? La squadra attacca ed esibisce anche alcune giocate di pregevole fattura, poi magari trova il gol e torna ad assumere un atteggiamento passivo, abbassandosi per gestire il vantaggio ma finendo puntualmente per favorire il ritorno degli avversari.
“Può essere una questione mentale: i ragazzi vanno in vantaggio e a quel punto non hanno il coraggio di continuare a ‘fare la partita’, come si suol dire, e di imporre il proprio gioco. Probabilmente manca ancora un po’ di personalità: bisognerebbe credere di più in sé stessi e nelle proprie qualità. In serie A è fondamentale mantenere sempre alte la concentrazione e la determinazione necessarie per dare continuità alla propria prestazione dal primo al novantesimo minuto.”
Focus sul prossimo impegno dei rossoblù, previsto sabato allo stadio Olimpico Grande Torino contro il Toro: un avversario scorbutico, molto fisico e quadrato.
“A Torino il Cagliari, tornando al discorso di prima, dovrà avere il coraggio di giocarsi le proprie carte a viso aperto, senza troppi tatticismi. Ovviamente serviranno anche attenzione ed equilibrio. Deiola e compagni, per far pendere l’ago della bilancia dalla loro parte, dovranno cercare di vincere tutti i duelli che si verranno a creare. Il Toro però sta bene, è una compagine organizzata e dinamica e, in più, sta vivendo un buon momento sotto il profilo dei risultati. Baroni è un allenatore che non ti dà tanti riferimenti durante i novanta minuti. Io me la giocherei a tutto campo, uomo contro uomo: chi dimostrerà di avere più coraggio e cattiveria agonistica probabilmente porterà a casa i tre punti.”