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L'Unione Sarda - Ladinetti amaro: "Il Cagliari non credeva in me. Dal club neanche una chiamata, mancata convocazione decisione non rispettosa. Ma sarò sempre un tifoso rossoblù"

di Redazione TuttoCagliari

Riccardo Ladinetti si confessa ai microfoni de L'Unione Sarda dopo la separazione consensuale con il Cagliari e l'approdo al Pontedera. Ecco un estratto dell'intervista di Alberto Masu: "Ma va bene così, questo è il mondo del calcio ed è solo esperienza in più. Però per me sarà sempre 'Forza Casteddu!' - ha spiegato -. Strano, dopo dieci anni non è facile, però la vita e il calcio sono così. Ora sono contento di stare a Pontedera e di iniziare un nuovo percorso. Ogni società fa le sue scelte, ma la mancata convocazione è stato il segnale che non credevano in me, perché mi veniva tolta anche la possibilità di farmi valutare dall'allenatore. Per me una decisione non rispettosa e di cui sono venuto a conoscenza vedendo la lista dei convocati dai miei compagni. Neanche una chiamata per avvisarmi o qualcuno che mi spiegasse il motivo, che ancora mi è ignoto. Avete chiesto spiegazioni? Al mio agente è stato detto che la decisione era già stata presa e che il Cagliari voleva ridurmi l'ingaggio e mandarmi in Serie C. Il rapporto era ormai rotto, ci siamo rifiutati di accettare una decisione unilaterale e non condivisa. Meglio dividersi, senza polemiche. Ma ho ritenuto che il meglio per me fosse di non sottostare alle loro decisioni e di fare il mio percorso in autonomia. Pontendera? Avevo bisogno di un contesto sano e sereno dove ripartire con equilibrio e sentendomi importante, qui a Pontedera me lo hanno consentito".

Ladinetti sottolinea comunque il forte legame con la città e con la squadra: "Cagliari è la mia vita. Farò sempre il tifo per i miei ex compagni e amici che sono lì e auguro alla squadra e ai tifosi di raggiungere ciò che meritano. Io ora penso a fare il calciatore professionista ad alti livelli, continuando a lavorare sodo. Non devo dimostrare niente a nessuno se non a me stesso, né prendermi rivincite. Ognuno prende liberamente le proprie scelte e se ne assume le conseguenze".


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