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Gianluca Gaudenzi: "A me questo Cagliari piace: è una squadra tosta che può contare su tante alternative nei ruoli chiave. Non credo che resterà a lungo a ridosso della zona retrocessione: presto se ne tirerà fuori. E a Bergamo con l'Atalanta..."

di Matteo Bordiga

Gianluca Gaudenzi, centrocampista del grande Cagliari di Carletto Mazzone, ai microfoni di Tuttocagliari.net tesse le lodi della formazione rossoblù allenata da Fabio Pisacane, capace ieri di battere in casa la Roma al termine di una gara giocata a tutto gas per novanta e passa minuti.

Gianluca, il Cagliari viveva un periodo molto critico, segnato da sconfitte e da prestazioni insufficienti. La gara con la Roma, al contrario, ci ha finalmente riproposto la squadra arrembante e ispirata di inizio stagione.

“So che si parlava di un Cagliari in grande difficoltà. Io però ho visto la partita di Coppa Italia contro il Napoli, in cui i rossoblù sono stati eliminati per pura sfortuna. La sorpresa in positivo, per conto mio, è l’allenatore. Dopo l’addio di Nicola, uno che sa incidere ovunque vada come sta dimostrando anche quest’anno sulla panchina della Cremonese, prendere un tecnico così giovane e, soprattutto, debuttante poteva rappresentare un rischio. Pisacane invece è bravissimo: ha preparato e condotto la partita con la Roma nel migliore dei modi.

A me questo Cagliari piace: è una squadra che lotta sempre e che dispone di varie alternative in diversi ruoli chiave. Non credo proprio che lotterà fino all’ultima giornata per mantenere la categoria: penso che si tirerà presto fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione. E poi può contare su un pubblico fantastico: affrontare i sardi all’Unipol Domus non è facile per nessuno.”

La sensazione è che la squadra renda al cento per cento quando gioca con uno spirito propositivo e con un baricentro un po’ più alto, accettando di rischiare qualcosa in fase difensiva. È d’accordo?

“Sì, la chiave della svolta potrebbe essere proprio il cambio di mentalità. Tra l’altro giocare con la difesa a quattro ti aiuta psicologicamente a proiettarti con convinzione in avanti e ad assumere un atteggiamento più offensivo. Schierando i tre - o i cinque - dietro, al contrario, ti senti più votato a contenere che ad attaccare.”

Sabato si va a Bergamo per sfidare un’Atalanta che, in questo campionato, sembra viaggiare sulle montagne russe.

“L’Atalanta ha fatto molto male con Juric: non sembrava nemmeno una squadra di Gasperini. L’arrivo di Palladino ha portato una ventata di novità, ma francamente io non riconosco la stessa Atalanta di prima: non riesco a inquadrarla bene. Non gioca allo stesso modo e, in più, è fin troppo incostante nei risultati. Va sottolineato che l’organico attuale è composto più o meno dagli stessi calciatori che furoreggiavano con Gasp in panchina. Ma se prima Bergamo era un campo quasi inespugnabile per le compagini di serie A, oggi un eventuale colpaccio del Cagliari in terra orobica non mi sorprenderebbe così tanto.”


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