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ESCLUSIVA TC - RENATO COPPARONI: "Ieri prestazione incolore di tutta la squadra. L'unico a salvarsi è stato Caprile. È raro che dieci undicesimi dei calciatori in campo sbaglino totalmente l'approccio. Ora diamoci una svegliata e testa alla Lazio"

di Matteo Bordiga

Sconfitta senza appello ieri per il Cagliari a Torino contro i granata di Paolo Vanoli, figlia di una prestazione disastrosa sotto tutti i punti di vista. La formazione rossoblù non è mai riuscita neppure ad avvicinarsi a Milinkovic-Savic, mentre Caprile ha dovuto fare gli straordinari per scongiurare un’umiliante goleada che sarebbe - tra l’altro - giunta per mano di una squadra notoriamente sterile in fase offensiva.

Renato Copparoni, storico doppio ex del Toro e del Cagliari, non usa mezzi termini nell’analizzare la prova a dir poco incolore degli uomini di Davide Nicola.

Renato, è vero che le parole hanno un peso, ma francamente non sembra di far torto alla realtà dei fatti definendo “scandalosa” la prestazione del Cagliari ieri sera allo stadio Olimpico Grande Torino.

“Ieri tutti i nostri giocatori hanno completamente sbagliato la partita. A parte il portiere Caprile, che ha fatto almeno tre interventi provvidenziali, gli altri dieci praticamente non erano in campo.

A questo punto non possiamo che considerarla una giornata storta per tutta la squadra, che va subito archiviata in vista delle prossime due importantissime gare casalinghe contro Lazio e Parma. Un incidente di percorso come quello di ieri ci può anche stare nel cammino globale di una stagione, ma deve restare un caso isolato. D’altra parte capita raramente che dieci undicesimi dei tuoi giocatori falliscano totalmente l’approccio al match. Io ero allo stadio, ed era evidente che i nostri fossero tutti sfasati: si vedeva dagli stop e dai passaggi sbagliati, dal linguaggio del corpo, da come si muovevano in campo. E infatti Nicola a un certo punto ha rivoluzionato la squadra, sostituendo quattro calciatori. Ma se, avesse potuto, ne avrebbe cambiati dieci.

Non saprei cosa possa aver determinato una prestazione collettiva così deficitaria. Non credo che la squadra fosse scarica dal punto di vista fisico. Stanchezza mentale? Mi sembra difficile, dopo tre partite ben giocate come quelle contro Monza, Milan e Lecce. Ripeto, occorre subito voltare pagina, anche perché una prova tanto incolore da parte di tutti gli effettivi sarà di fatto irripetibile. Sono situazioni che capitano una, massimo due volte nell’arco di un campionato.”

Capita spesso che i rossoblù, dopo due o tre risultati gratificanti accompagnati da buone prestazioni, “abbassino la guardia” e ricadano nei soliti, atavici errori di approccio al match. Non sarà che a questa squadra, in fin dei conti, mancano intraprendenza, mentalità vincente e voglia di migliorarsi ulteriormente anche dopo un miniciclo positivo?

“Non credo che il Cagliari tenda a sedersi sugli allori. Magari è semplicemente un fatto psicologico: i ragazzi giocano bene due, tre gare in cui spendono tante energie mentali e poi, la settimana successiva, pagano dazio e accusano un calo. Adesso abbiamo preso una bella randellata che, però, ci ha svegliato. Anche perché se contro la Lazio dovessimo ripetere la performance di ieri beccheremmo quattro gol in dieci minuti. Ora urge ricaricare le batterie e affrontare con lo spirito giusto le prossime due partite: avremo dalla nostra parte il pubblico, che a Cagliari è veramente - fuor di retorica - il dodicesimo uomo in campo. Noi, come detto, dobbiamo darci una svegliata e cancellare subito la non-prestazione di Torino.”


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