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ESCLUSIVA TC - NEDO SONETTI: "L'avvio di stagione non è stato dei migliori, ma Nicola troverà la quadra. Per giocare a tre dietro servono esterni capaci sia di difendere che di attaccare. Per battere il Toro ci vorrà una grande prestazione"

di Matteo Bordiga

Con lui al timone il Cagliari attraccava sempre in un porto sicuro.

“Capitan Nedo” Sonetti compì due grandi imprese sulla panchina rossoblù: nel 2002 salvò brillantemente una squadra che pareva avviata verso una disastrosa retrocessione in serie C, mentre nel campionato 2005-2006 traghettò gli isolani verso una salvezza relativamente tranquilla in serie A, suggellata tra l’altro dai 22 gol stagionali di David Suazo (record assoluto per un calciatore rossoblù in massima divisione).

A distanza di tanti anni il buon Nedo è rimasto profondamente legato alla compagine sarda, di cui ancora oggi segue le gesta e le alterne fortune.

Nedo, che Cagliari ha visto in questo scorcio iniziale di campionato?

“Direi che purtroppo l’avvio di stagione non è stato molto felice. Però sono convinto che piano piano il Cagliari risalirà in classifica, perché Nicola è un bravo allenatore e saprà rendere la squadra competitiva in ottica salvezza.”

A proposito di Nicola, ultimamente il tecnico piemontese ha cambiato il modulo tattico della squadra, passando da una difesa a tre a una difesa a quattro. Il rendimento del Cagliari sembra essere sensibilmente migliorato. Quali sono le differenze principali tre i due sistemi di gioco?

“Ci sono delle differenze sostanziali. La difesa a tre, di fatto, è una difesa a cinque: premettiamo subito questo. Poi dipende dai giocatori che hai a disposizione e dal loro storico personale: se io vado ad allenare una squadra i cui calciatori sono abituati a fare la difesa a cinque, faccio la difesa a cinque. Chiaramente per adottare quel modulo occorre avere degli elementi sugli esterni abili tanto a difendere quanto ad attaccare. Se invece il tecnico non ha a disposizione degli esterni veloci, bravi e intelligenti, ripiegherà sulla difesa a quattro. Quindi ribadisco: dipende tutto dai giocatori e dalle loro caratteristiche.”

Alla ripresa del campionato, tra sette giorni, il Cagliari affronterà in casa il Torino. Lei è un ex anche della formazione granata: che partita si aspetta? Una gara intensa ed equilibrata?

“Il Torino in questo momento ha qualcosa in più del Cagliari, ma l’infortunio di Zapata pesa tanto. Il colombiano era importantissimo non solo dal punto di vista tecnico, ma anche per la sua personalità: era in perfetta sintonia con tutti i suoi compagni. L’assenza di Duvan potrebbe agevolare i rossoblù, che però dovranno fare davvero una grande partita per trovare la chiave di volta contro un avversario organizzato e collaudato come il Toro.”


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