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ESCLUSIVA TC - NEDO SONETTI: "Cagliari-Lecce sfida delicatissima: i rossoblù dovranno stare attenti ai pugliesi, che nelle ripartenze sanno far male. Per l'attacco isolano ci vorrebbe uno come Suazo: uno dei giocatori più forti che abbia allenato"

di Matteo Bordiga

“Capitan Nedo” Sonetti, allenatore di grande carisma e temperamento, è un illustre ex sia del Cagliari che del Lecce: nel corso della sua lunghissima e onorata carriera ha infatti guidato, e con ottimi risultati, entrambe le compagini. A lui dunque il compito di presentare la sfida di domenica all’Unipol Domus, nella quale isolani e salentini si giocheranno una piccola fetta di salvezza.

Nedo, tra quattro giorni a Cagliari andrà in scena Cagliari-Lecce. Come affronteranno questo importante snodo-salvezza rossoblù e giallorossi?

“Queste sono partite molto particolari e, soprattutto, delicatissime. Molto dipenderà dal momento che stanno attraversando Cagliari e Lecce, dalla qualità tecnica intrinseca ma anche dalle qualità morali dei rispettivi giocatori. Quanto al risultato che maturerà, il pareggio lascerebbe tutto sostanzialmente invariato, mentre la vittoria dell’una o dell’altra squadra darebbe al Cagliari o al Lecce una spinta enorme e importantissima in proiezione futura.”

Tra l’altro con Giampaolo in panchina i pugliesi hanno significativamente migliorato il loro rendimento: giocano un buon calcio e affrontano tutti gli avversari, su qualsiasi campo, a viso aperto. Come dovrà approcciare la partita il Cagliari, che ha l’assoluta esigenza di centrare i tre punti?

“Tutte e due le squadre affronteranno la gara con la determinazione e l’intensità che sono prerogative imprescindibili in sfide di questo genere. Certo, il Cagliari deve vincere, ma io dico che deve anche stare ben attento al Lecce, che in fase di ripartenza potrebbe creare più di una difficoltà a Luperto e compagni.”

La società rossoblù è alla frenetica ricerca di un attaccante nella sessione invernale di calciomercato. Secondo lei che caratteristiche dovrebbe avere questo giocatore da affiancare a Piccoli? Dovrebbe essere una prima punta o una seconda punta veloce in grado di supportare il centravanti e di aprirgli spazi coi suoi movimenti?

“Quando si tratta di attaccanti tutte queste caratteristiche che lei ha elencato dovrebbero teoricamente far parte del bagaglio tecnico in dotazione al reparto. Io dico che ci vorrebbe uno come Suazo, uno dei giocatori più forti che abbia mai allenato. Il buon David risolverebbe molti problemi: aveva una velocità e una fantasia straordinarie. Soprattutto il suo allungo negli spazi era formidabile: non ho più visto in serie A calciatori dotati di quello scatto fulminante. La sola cosa che mi dispiace è che quando poi è passato all’Inter non è stato apprezzato e valorizzato per quelle che erano le sue – grandi – qualità tecniche e atletiche.”


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