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ESCLUSIVA TC - LUIGI DE CANIO: "Difficile inquadrare il Genoa che affronterà il Cagliari senza conoscere lo stile di gioco di Vieira. Ma le due squadre rossoblù si assomigliano: entrambe scendono in campo con grande grinta e carica agonistica"

di Matteo Bordiga

Già allenatore del Genoa nella stagione 2003-2004, Luigi De Canio dice la sua sulla sfida, in programma domattina all’ora di pranzo, tra il Grifone e il Cagliari di Davide Nicola.

Luigi, che partita e soprattutto che Genoa dobbiamo aspettarci domani a Marassi, dopo il cambio di tecnico deciso in settimana dalla società ligure?

“Per me è molto difficile inquadrare il Genoa che scenderà in campo domani, perché non conosco per nulla Patrick Vieira come allenatore. Non conosco il suo pensiero e la sua filosofia calcistica. So però per certo che domani assisteremo a una partita estremamente combattuta tra due squadre che, fin dall’inizio del campionato, sapevano di appartenere alla parte destra della classifica. Poi a Genova è stato tutto reso più difficile dalle cessioni estive di Retegui e Gudmundsson, che hanno decisamente complicato i piani dell’allora tecnico Gilardino. Il Cagliari probabilmente ha iniziato la stagione con maggiore consapevolezza della propria dimensione e dei propri obiettivi.”

Gli isolani si sono risollevati col bel pareggio interno contro il Milan, giunto dopo una striscia di risultati negativi. Nella gara contro i rossoneri sono parsi più pimpanti e determinati, ma la trasferta di Marassi – campo storicamente caldo e ostile alle formazioni ospiti – sarà tutt’altro che agevole.

“Direi che in serie A tutte le sfide, nessuna esclusa, sono ricche di trappole. Genoa e Cagliari, poi, sono due squadre che in un certo senso si somigliano: una prerogativa che hanno in comune è quella di scendere in campo sempre con grande grinta e carica agonistica, senza lasciare mai niente di intentato fino a oltre il novantesimo.”

A suo avviso il Cagliari, ora come ora, è in linea con le aspettative di inizio stagione, che contemplavano una salvezza possibilmente tranquilla e da conseguire in anticipo?

“Io credo che pensare a una salvezza tranquilla oggigiorno, in serie A, sia oggettivamente difficile. Sia la società che i tifosi sanno perfettamente che il campionato va giocato partita dopo partita, cercando di fare risultato ovunque. La lotta salvezza è lunga e dura, e non c’è nulla che possa far dormire sonni tranquilli alle compagini che vi sono coinvolte. Anche centrando un filotto di risultati utili consecutivi poi bisogna comunque confermarsi e trovare la giusta continuità di rendimento. Invece il rischio è quello di rilassarsi e di pensare che, dopo due o tre vittorie di fila, tutto sia diventato semplice e scontato. Occorre sempre fare i conti con la realtà, anche perché non è mai facile prevedere quale possa essere, anno dopo anno, la quota salvezza che garantisce la permanenza in serie A.”


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