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ESCLUSIVA TC - GIOVANNI GALLI: "Cagliari trasformato dall'arrivo di Ranieri. Mai dare per morti i rossoblù: Claudio ha sempre un asso nella manica. Inter favorita per lo scudetto, ma nessuna rivale ha quattro attaccanti come quelli della Juve"

di Matteo Bordiga

Ha vissuto una carriera lunga e pluridecorata, vestendo maglie prestigiose come quelle di Fiorentina, Milan, Napoli e Torino. Campione del Mondo senza scendere in campo al Mondiale di Spagna ’82, si è consacrato soprattutto in maglia viola e rossonera, affermandosi come uno dei portieri più affidabili e performanti a livello nazionale e internazionale.

Giovanni Galli sposava un’innata esplosività nelle gambe con uno stile essenziale e asciutto, che anteponeva il pragmatismo alla ricerca della parata “fotografica”. Abile in tutti i fondamentali, ha difeso i pali azzurri nella sfortunata spedizione iridata di Messico 1986, prematuramente chiusa con l’eliminazione agli ottavi di finale per mano della Francia di “Le Roi” Michel Platini.

Attento osservatore del calcio europeo, Galli analizza le prime quattordici giornate del campionato italiano, facendo il punto dalla testa alla coda.

Giovanni, per lo scudetto sembrerebbe essere ormai una corsa a due tra Inter e Juventus: le altre faticano a tenere il ritmo delle due battistrada.

“L’Inter negli ultimi anni ha consolidato l’abitudine a lottare sempre al vertice. Ha perso due elementi importanti come Onana e Lukaku, ma li ha rimpiazzati con due certezze: sia Sommer che Thuram stanno confermando la loro assoluta affidabilità. I nerazzurri giocano un calcio discreto, ma soprattutto redditizio. Sono loro i grandi favoriti, anche se la Juve - che peraltro non disputa le coppe europee - non va sottovalutata. Ora vedremo come i bianconeri arriveranno a gennaio: avendo perso per strada giocatori come Pogba e Fagioli rischiano di andare un po’ in sofferenza a centrocampo. Immagino che si muoveranno sul mercato. Tuttavia, voglio ricordare che quattro attaccanti del calibro di quelli bianconeri in Italia non li ha nessuno.

Le altre potenziali pretendenti al tricolore hanno le gomme un po’ sgonfie. Il Napoli forse ha sbagliato la scelta dell’allenatore, il Milan sta pagando la grande quantità di infortuni che stanno innegabilmente condizionando la stagione rossonera. La Roma è un po’ attardata, così come la Lazio e l’Atalanta. L’unica compagine che sta mantenendo un rendimento in linea con quanto mostrato nello scorso campionato è la Fiorentina.”

I viola stentano contro le big, ma fanno tanti punti contro le formazioni di media e di bassa classifica. Forse all’undici di Italiano manca quell’ultimo salto di qualità - tradotto: un vero centravanti di acclarato spessore - per poter concorrere al raggiungimento di un posto in Champions League.

“Diciamo che Italiano è stato molto bravo, perché quando è arrivato a Firenze ha trovato una squadra depressa - che veniva da tre salvezze consecutive strappate proprio al fotofinish - e l’ha rilanciata, rendendola protagonista sia in serie A che a livello europeo. La Fiorentina si affida ciecamente al gioco, non certo alle individualità, il che è incoraggiante. Tuttavia, non disponendo di fuoriclasse nel suo organico deve sempre mantenersi al top sul fronte dell’aggressività, della velocità, dell’intensità e dell’organizzazione. Se uno di questi presupposti viene a mancare, i viola soffrono con chiunque.

L’impronta del tecnico si vede eccome, ma lo stesso Italiano deve ancora migliorare in alcuni aspetti per diventare un allenatore a trecentosessanta gradi: mi riferisco in particolare alla lettura delle partite e alla cura della fase difensiva. La squadra va spesso in difficoltà nel momento in cui gli avversari le rubano la palla: si fa trovare sguarnita e si fa infilare in velocità. Questo difetto sta costando parecchi punti a Milenkovic e compagni.”

Veniamo a una delle note più liete delle prime quattordici giornate di serie A: il Bologna. Ha finito in crescendo lo scorso campionato e si è riproposto con brillantezza nella stagione in corso. Thiago Motta è un altro degli allenatori emergenti più interessanti in circolazione, non crede?

“Per Thiago Motta ho tre aggettivi: capace, elegante e severo. L’anno scorso ha perso giocatori come Schouten, Dominguez, Arnautovic, Sansone. Li hanno rimpiazzati dei ragazzi semisconosciuti - e qui occorre sottolineare il lavoro eccellente del DS Giovanni Sartori - che hanno sposato la filosofia dell’allenatore, basata sulla centralità del gioco corale e dell’organizzazione tattica. Anche a Bologna, come a Firenze, non ci sono fuoriclasse, ma i rossoblù sono solidi, forti della loro identità e soprattutto continui nei risultati. Recentemente hanno perso solo al Franchi, proprio contro la Fiorentina, e tra l’altro anche in quell’occasione non meritavano di tornare a casa con zero punti. Sanno cosa vogliono e sanno come ottenerlo.”

Giovanni, spostando il focus sulla zona retrocessione le chiedo un parere sul Cagliari di Claudio Ranieri, che dopo un inizio terribile si è ripreso ma, nelle ultime tre giornate, ha raccolto solo un punto. Probabilmente contro Lazio e Juventus non meritava di perdere, ma intanto si ritrova penultimo in classifica e già con l’acqua alla gola.

“La lotta per la salvezza è sempre un grande rebus. Anche perché, stante la presenza in mezzo alla stagione della finestra di mercato di gennaio, il girone d’andata è sempre molto diverso dal girone di ritorno, nel quale i punti pesano molto di più. Dal giro di boa in poi le formazioni coinvolte faranno molta più attenzione e accentueranno notevolmente la ricerca della concretezza e del risultato, anche a discapito dell’estetica.

Il Cagliari, da quando è arrivato Claudio Ranieri, si è letteralmente trasformato. L’anno scorso viaggiava a quindici punti dalla promozione, poi alla fine è salito in serie A. Per cui io dico: mai dare per morte le squadre di Ranieri, perché il tecnico romano ha sempre un asso nella manica. Senz’altro i rossoblù isolani dovranno lottare per centrare l’obiettivo, ma mi sembra che abbiano le qualità tecniche e caratteriali per mantenere la categoria. Anche perché non è che le concorrenti se la passino benissimo: sul Verona adesso è piovuta questa tegola dell’indagine della Guardia di Finanza; la Salernitana non mi pare sia migliorata sul piano del gioco rispetto all’anno scorso; l’Udinese sta facendo fatica a trovare continuità di rendimento. Poi è anche vero che con due vittorie consecutive si aprono subito orizzonti diversi, e dalla zona ‘calda’ ci si proietta verso il centroclassifica. Per cui direi che in coda è ancora tutto da definire: vedo più chiaramente delineati i quartieri alti della graduatoria piuttosto che le ultime posizioni.”


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