Emiliano Melis: "Il Cagliari palleggia poco e attacca a folate - senza continuità nell'arco della partita - perché manca di qualità tecnica a centrocampo. Tendiamo a verticalizzare subito per le punte. Secondo me abbiamo i punti che ci meritiamo"
L’ex fantasista del Cagliari Emiliano Melis, intervistato da Tuttocagliari.net, commenta a caldo il pareggio per 2-2 maturato al termine della sfida odierna tra i rossoblù e il Pisa di Alberto Gilardino.
Emiliano, quali sono le sue considerazioni a margine di questo scontro salvezza? La sensazione in linea generale è che il Cagliari tenda a verticalizzare il gioco fin troppo spesso, senza mai tenere il pallone tra i piedi per cercare - al contrario - di costruire l’azione in maniera ragionata. Però quando ha combinato coi fraseggi palla a terra ha creato le migliori occasioni, a partire dallo splendido gol del momentaneo 2-1 di Semih Kiliçsoy…
“È vero, questa squadra verticalizza immediatamente il gioco. Palleggia il meno possibile per fare arrivare velocemente la palla agli attaccanti, che hanno importanti qualità tecniche da sfruttare. In più se fai girare troppo la sfera dai tempo agli avversari di chiudersi nella propria metà campo. Detto questo, il vero motivo per il quale lanciamo subito le punte in profondità è che ci manca qualità tecnica a centrocampo. E purtroppo nei nostri interpreti non abbiamo grande capacità di saltare l’uomo nell’uno contro uno.
Nel complesso secondo me i punti che il Cagliari ha attualmente in classifica sono quelli che ha meritato di ottenere. Insomma, il campo sta dicendo la verità. A Udine magari avremmo dovuto perdere e invece abbiamo raccolto un punto, mentre in altre circostanze è successo l’esatto contrario. Quel che è certo è che dovremo tenere le antenne ben dritte, perché le dirette concorrenti marciano a ritmo spedito. E tra le pretendenti alla salvezza non vedo, sinceramente, un agnello sacrificale. A maggior ragione se pensiamo che tra di esse c’è anche la Fiorentina…”
A suo avviso per quale ragione il Cagliari gioca e attacca prevalentemente a folate? Anche oggi dopo il gol del vantaggio la squadra è sembrata “sedersi”, abbassando nuovamente il baricentro e riducendo la propria intensità. I rossoblù, nell’arco dei novanta minuti, mancano di continuità nel proporsi pericolosamente in fase offensiva.
“Per gestire - e anche per ‘addormentare’ - la gara serve una notevole padronanza tecnica. E servono grandi palleggiatori. Se hai questo tipo di giocatori decidi tu quando accelerare e quando rallentare. Ma il Cagliari non se lo può permettere: è quasi costretto a viaggiare a folate, perché non dispone di centrocampisti con quelle caratteristiche. Pertanto ci tocca fare di necessità virtù.”
La prossima sfida è fissata per sabato 27 dicembre in casa del Torino, oggi vittorioso a Reggio Emilia contro il Sassuolo.
“Sarà una partita da tripla. I granata sono un’ottima squadra, ma quest’anno su di loro c’erano aspettative superiori rispetto al rendimento mostrato in campo, piuttosto altalenante. Spesso i ragazzi di Baroni, soprattutto in casa propria, hanno perso punti pesanti contro le medio-piccole. Noi certamente non partiremo battuti: dovremo giocarci la gara alla pari e poi potrà venire fuori qualsiasi risultato.”