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CAPRILE: "A Cagliari mi sto trovando benissimo. Nazionale? E' un sogno che inseguo, ma non dipende solo da me. Il mio modello e idolo è Buffon"

di Redazione TuttoCagliari
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Il portiere del Cagliari, Elia Caprile, è stato intervistato da  Sport di Più Magazine Veneto. Le sue parole:  "L'avventura in Sardegna? Mi sto trovando molto bene. È una terra nuova, che non conoscevo, soprattutto la città. Mi sto trovando benissimo, sia con la città che con i cagliaritani. Il mio modello e idolo è Gigi Buffon. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, di scambiare la maglietta e fare una foto con lui - spiega l'estremo difensore -. Per me è stato il coronamento di un sogno. Oggi studio tanto gli altri portieri che interpretano il ruolo in maniera moderna, che non vuol dire soltanto saper parare, ma essere sempre dentro l'azione. Mi piacciono i top club: Maignan, Allison, Ederson, Courtois, Ter Stegen".

Ci pensa alla Nazionale? Ha già indossato la maglia dell'Under 21.
"È un sogno, e come tutti i sogni lo inseguo. So che devo impegnarmi e lavorare tutti i giorni per migliorare. Ma non dipende solo da me. Le scelte la fa il commissario tecnico Luciano Spalletti che è un ottimo allenatore e che nel ruolo del portiere ha un'ampia scelta".

Dove si vede Elia Caprile tra 10 anni, ovvero nel 2035?
"Senza dubbio mi vedo ancora in campo, ma il mio obiettivo è diventare una versione migliore di quella che sono oggi, non solo a livello sportivo. Voglio maturare, coltivare nuovi interessi e, possibilmente, mettere su famiglia".

L'esordio in Serie A con l'Empoli non è andato come speravi.
"La prima partita è stata contro il Verona e non è andata nel migliore dei modi perché abbiamo perso per colpa mia. Quindi diciamo che la mia carriera in A è partita subito in salita. Però come tutte le difficoltà è stato uno step di crescita, che si è concluso con la salvezza all'ultima giornata, all'ultimo minuto contro la Roma. È partita male, ma è finita alla grandissima".

Si aspettava il Napoli?
"È un salto che ho voluto, cercato. Tuttora credo di aver fatto la scelta giusta. Essendo per metà napoletano, andare là è stato un po' un sogno. La città mi è sempre piaciuta, ovviamente viverla tutti i giorni per 6 mesi è diverso rispetto a quando la visitavo da piccolo. Ho trovato poi un gruppo di calciatori top, che si è rivelato anche un gruppo di grandi persone".


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