Vittorio Sanna: “Cagliari, sconfitta figlia dell’imprevedibile. Gol di Scamacca offende il calcio"
Nel suo "Commento a Caldo" per Galleria Progetti, il giornalista Vittorio Sanna ha analizzato il ko del Cagliari contro l'Atalanta di ieri sera, con la sfida della New Balance Arena conclusasi sul punteggio di 2-1. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "È stata una sconfitta, però stavolta diventa difficile poter identificare delle ragioni precise che ti portano a identificare la che hai espresso nel corso della gara. La quale può essere? Il fatto di non poter prevedere l’imprevedibile, forse, cioè quella di non essere capace di capire che molte volte può essere un rimpallo, può essere un birulino a determinare la partita e quindi devi essere capace di saper neutralizzare anche le cose che non puoi prevedere, che tatticamente non sono prevedibili. Perché il Cagliari della partita di oggi è un Cagliari che ha subito l’Atalanta all’inizio, un’Atalanta forte, che ha imposto la sua presenza nei primi 20 minuti. Si è fermata quando ha trovato fatto il gol, anche se in modo abbastanza fortunoso, con una costruzione però dignitosa, con qualche lacuna anche del Cagliari in fase di copertura, con un tiro di Zappacosta che forse sarebbe stato neutralizzato se non ci fosse stata un’interferenza sporca da parte di Scamacca, l’uomo con la macchia. Ed effettivamente poi è successo che quel gol abbia comunque determinato un equilibrio che ci poteva stare, cioè nel primo tempo l’1-0 dell’Atalanta ci poteva stare. Per effetto delle altre occasioni avute, in cui il Cagliari si è salvato, e per l’efficacia delle azioni d’attacco dell’Atalanta, diverse da quelle del Cagliari che a sua volta qualche azione l’ha costruita. Viene in mente il pallone capitato a Obert che non è riuscito a ribadire in porta per mancanza di reazione, o il colpo di testa di Borrelli nel finale che è passato al lato, ancora il tiro di Palestra completamente sbalestrato che è finito addosso a Borrelli e poteva essere concluso diversamente. Ecco, ma l’1-0 ci poteva stare. Ci poteva stare, ma nell’ambito di una cosa logica ci poteva stare, è come se ci poteva stare il pari del Cagliari. Un Cagliari che non si è fatto travolgere, che ha continuato a stare in partita e che al momento opportuno ha giocato le sue carte, realizzando un bellissimo gol. Un bellissimo gol costruito con una trama, con qualcosa che fa onore al calcio, che rende il calcio bello ed efficace. A quel punto l’Atalanta doveva vincere. La mossa di Palladino è stata quella di mettere dentro tutti gli attaccanti e poteva vincere con la classe di questi attaccanti, ad esempio con un tiro di Samardzic. No, non è così. Ha vinto con una rovesciata mancata, il pallone che rimane sul posto invece che andare lontano. Puoi calciarlo una seconda volta, lo calci anche stavolta di escremento perché lo manchi, colpisci il tuo piede d’appoggio e carambola in porta. Ecco, un gol del genere è un’offesa al calcio e mi priva della possibilità di identificare ragioni negative o positive per poter dire il motivo per cui abbiamo perso. Abbiamo perso per una disavventura di questo tipo. Non voglio utilizzare il termine fortuna, ma tutto quello che ha contribuito è l’imprevedibile, cioè quello che a un certo punto succede sul piede di un giocatore che calcia male, è scoordinato, sbaglia tre volte e sbagliando tre volte segna. Quasi fosse un concorso a premio o fossero le partite di quando eravamo piccolini, sette corner uguale un gol. Ecco, quei tre errori uguale un gol e purtroppo quella ha determinato la partita. Il Cagliari ha reagito come doveva, ha cercato di recuperare la partita, l’aveva raggiunta, l’ha raggiunta una seconda volta anche con il gol di Luvumbo, però era in fuorigioco Folorunsho al momento del lancio e il pallone lo ha toccato, quindi giusto annullare il gol. Però è difficile commentare una sconfitta in termini negativi in questo modo per come è maturata. Diciamo che questa partita va valutata quasi fosse un pari e quindi possiamo dire che il Cagliari è andato in continuità rispetto alla gara con la Roma. Continua a esprimere una sua personalità e speriamo che questa personalità senza macchie, perché Scamacca è l’uomo delle macchie, possa essere capace di essere messa in campo nella prossima partita contro il Pisa e nelle future partite. L’identità del Cagliari, anche se è mancata la costanza, anche se è mancato un risultato utile, secondo me quest’oggi c’è stata comunque, a prescindere dalla sconfitta, a prescindere dal 2-1 a favore dell’Atalanta stessa".