Trevisani: "Aureliano fenomeno del VAR, ma è grave l'errore sul fuorigioco di Luvumbo"
Il giornalista Riccardo Trevisani, nel corso del podcast "Fontana di Trevi", in onda sui canali di Cronache di Spogliatoio, ha discusso dei casi da moviola dell'ultimo turno di campionato. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "È proprio difficile fare gli arbitri. Ieri Mariani fa una partita eccezionale per 95 minuti e poi commette un errore, perché sbaglia la valutazione: dalla sua posizione può sembrare un rigorino, non un rigore netto. Purtroppo, a causa del protocollo che deve esserci per ragioni di uniformità, altrimenti ognuno in campo farebbe come gli pare, rimane un rigorino. Ho sentito 100 persone: per 70 non è rigore, per 30 sì, come è successo anche ad Empoli con Politano. È un rigore dubbio, quindi su queste situazioni il VAR non deve intervenire, perché se alcuni dicono una cosa e altri un'altra, chiaramente non si deve intervenire. È un mestiere maledetto: Mariani fa 95 minuti di Inter-Napoli senza cartellini, gestendo con personalità e dominando i giocatori. Fa uno sbaglio, e tutto si concentra su di lui. La partita è finita 1-1: ci sono stati i gol, gli errori di Meret e Çalhanoglu, ma si parla solo di Mariani. È un mestiere incredibilmente difficile, sia per il moviolista che per l’arbitro. Se vedo uno che arbitra bene, come Mariani, che è bravissimo e fa un errore, me ne frego, perché gli errori li facciamo tutti. Non è Pairetto o Aureliano (quello del fuorigioco di Luvumbo in Cagliari-Milan) o Di Bello in Atalanta-Udinese (quello che si perde il gomito di Hien); non è uno scarso. I bravi vanno aiutati e tutelati. Quindi, Mariani ha fatto uno sbaglio, ma non si poteva correggere. Torniamo al discorso di Conte: non si poteva correggere per via del protocollo. Il VAR dovrebbe intervenire solo cinque volte in 10 partite, come in Champions League, solo su cose chiare, come fuorigioco geografici, falli di mano evidenti, gomitate. Fine. Altrimenti diventa la moviola in campo, e questo non va bene. Però la situazione di Di Bello in Atalanta-Udinese o quella di Aureliano a Cagliari sono diverse: quando Aureliano è al VAR deve controllare solo il fuorigioco, e Luvumbo è davanti a Maignan, si vede chiaramente. È impossibile non notarlo, anche perché Aureliano è considerato un fenomeno del VAR, quindi l’errore diventa ancora più grave. Come Monza-Roma e mille altre situazioni: 1000 in campo e 1000 al VAR. Ci sono persone di un certo livello e altre di un altro. Come diceva quel signore: ci sono categorie. E queste sono categorie".