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Trefoloni (AIA) sul braccio di Lapadula: "E' un goal regolare"

di Giancarlo Cornacchia

Matteo Trefoloni, ex arbitro e oggi dirigente dell'AIA, ha parlato a Open Var su Dazn. Si parte dal 2-2 del Cagliari a San Siro contro l'Inter: "Noi pensiamo che questo sia un gol regolare, l'elemento da cui partire può essere che il pallone arriva da dietro e il calciatore si sta muovendo per andare ad attaccare uno spazio, non si aspetta la carambola. Il movimento è una rotazione di un calciatore che in quel momento sta provando a divincolarsi da una marcatura molto stretto. Non riusciamo a vederlo come un movimento largo in maniera innaturale. Per noi è un'azione non punibile: se fosse stato Lapadula a segnare, la rete sarebbe stata assegnata perché il regolamento prevede questo. Se fosse stato un difendente, non ci saremmo aspettati un calcio di rigore e sarebbe stato corretto: se è corretto per un difendente, lo è anche per l'attaccante. Chi pensa che sia da annullare vede un movimento innaturale, noi oggettivamente per dinamica non riusciamo a vederlo. Diventa molto importante riuscire a dare coerenza e uniformità su questo, a volte sbagliamo ma ci lavoriamo costantemente. C'è un grande lavoro per dare una linea il più uniforme possibile per aiutare gli arbitri a prendere, in linea di massima le stesse decisioni".

Giampaolo Pazzini obietta che se avesse segnato Lapadula sarebbe stato annullato: "La regola nasce per punire anche i tocchi accidentali, ci sono stati dei casi per cui è stata creata una struttura per dire che non viene considerato sportivo segnare direttamente col braccio. Da lì siamo arrivati a dire che, se c'è un controllo col braccio e poi segna, è la stessa cosa. L'IFAB ha poi deciso che, anche se toccava un compagno, la rete veniva annullata: la casistica era così diventata infinita ed è stata ristretta a qualcosa che riguarda soltanto il calciatore coinvolto. Quando passa al compagno, la linea va nella logica della convalida".


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