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Sanna: "Sherri? Non possiamo giocare con un armadio o un comodino in porta"

di Vittorio Arba

Tramite il proprio canale Youtube, il giornalista Vittorio Sanna ha commentato il ko del Cagliari Venezia. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: 

"Mi sono riguardato più volte le immagini della partita per evitare di farmi trascinare dall'emozione negativa legata a quanto successo ieri a Venezia. Devo dire che due gol così non si possono prendere.

Nel rivedere quanto fatto in fase offensiva, con alcune buone occasioni che hanno messo ancora una volta in evidenza il portiere avversario, non posso non sottolineare gli errori gravi commessi in difesa sulle due reti subite. Sono errori che rasentano l’insulto al calcio per come il Cagliari ha gestito quelle situazioni.

Nel primo gol, non è pensabile affrontare l’azione con tanta leggerezza. Si è andati troppo molli su Oristanio, permettendogli di effettuare un cross che, andando in due sul giocatore, non sarebbe mai dovuto partire. Rivedendo l’azione, si nota una grande superficialità nel tentativo di chiudere la marcatura: poca aggressività, scarsa pressione sull’avversario. Per non parlare della distrazione di Augello, che è andato dritto per dritto senza valutare adeguatamente la posizione di Zampano e la traiettoria della palla. Un passo indietro del portiere, con una chiusura corretta sulla traiettoria del cross, avrebbe permesso di liberare facilmente l’area, anche perché eravamo in superiorità numerica rispetto agli attaccanti del Venezia.

Il secondo gol, poi, è un ulteriore disastro tattico. Felici lascia il centro del campo a Sverko per marcare l’esterno, e lo stesso fa Mina, che avrebbe potuto chiudere la traiettoria ma invece resta anche lui esterno, lasciando un buco clamoroso. Ancora una volta, l’assenza di reattività del portiere risulta evidente. Fatico a capire come si possa considerare Alen Sherri un portiere adatto alla Serie A: non ha riflessi, non mostra reazioni immediate, non c’è un gesto che denoti prontezza. Nel primo gol, ad esempio, la palla gli passa a 20 cm senza che ci sia un minimo accenno di tuffo. Non vedo la rapidità e lo stile che si richiedono a un portiere di livello.

Non possiamo giocare con un "mobile" in porta. Non parlo di un mobile che si muove, ma di un armadio o di un comodino che resta fermo lì, immobile, senza mai tuffarsi. Questa mancanza di qualità ci costa caro.

Nel primo tempo l’azione è stata costruita, e le occasioni per pareggiare, forse anche per vincere, ci sono state. Ma è evidente che bisogna cambiare qualcosa e intervenire sulla rosa per migliorare determinati aspetti del gioco".


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