Radiolina, Casini: "Cagliari-Napoli? Ci sono partite che non si possono giocare con la presenza di tutte e due le tifoserie"
Lele Casini, nella nuova puntata del podcast di Radiolina '90 secondi+recupero', ha parlato dei tafferugli avvenuti all'Unipol Domus durante il match tra Cagliari e Napoli: "Da quel maledetto 15 giugno 1997 sono state giocate 19 partite a Cagliari tra i rossoblù e il Napoli. E ogni volta è la solita storia. Solo la pandemia ci ha risparmiati dallo spettacolo indecoroso che da quasi 30 anni accompagna le sfide tra le due squadre. Quello spareggio contro il Piacenza nel capoluogo campano casus belli tra le due tifoserie. Da quel momento la sfida è molto sentita, troppo! Un susseguirsi di sfilate, insulti, scontri, tutto dettato dal rancore, in alcuni casi da una posizione di dominanza umana e sportiva da rivendicare. Lo sfottò sui social, perfino lo striscione e il coro, pur di bassissimo livello, hanno sempre fatto parte dell’evento sportivo, soprattutto quello calcistico. Ma quando dalle parole si passa ai fatti, con razzi, fumogeni e bombe, allora bisogna fermarsi e non per soli 7 minuti. Quando un bambino, tifoso della propria squadra, ha paura e vuole andare via dallo stadio, sarebbe il caso di fermarsi per un po’. Ha più valore la passione e la gioia di un giovane tifoso di qualsiasi appartenenza sportiva o la balentìa?
Ci sono partite che non si possono giocare con la presenza di tutte e due le tifoserie avversarie. Perché non vietarla ai tifosi ospiti? Le gare a rischio si conoscono benissimo, è inutile nascondersi dietro ad un dito. Bisogna avere solo il coraggio di chiudere. Sarebbe una sconfitta per lo sport? E quello a cui si è assistito domenica alla Domus come si chiama?".