Il Cagliari festeggia tre anni di BeAsOne. Scorcu: "Compiuti passi significativi nell’intento di costruire tutti insieme un mondo migliore"
Come riportato dal sito CommunitySoccerReport.it, il Cagliari festeggia tre anni di impegno nel sociale con Be As One: "i sardi - si legge nel comunicato - sono stati tra i primissimi in Italia a impostare un percorso sul tema strutturato e convincente, nel segno della continuità e del legame con il territorio. Un modello che a distanza di tre stagioni è ancora riferimento assoluto per approccio e qualità delle iniziative. La sostenibilità nel calcio è un concetto relativamente nuovo, soprattutto se guardiamo a questa dimensione come qualcosa da approcciare con sistematicità e metodo. È solo nelle ultime stagioni che si sta vedendo un graduale avvicinamento a standard qualitativi sempre più convincenti, con parte del merito da attribuire alle novità in materia che soprattutto a livello centrale (UEFA in prima fila) stanno indirizzando l’impegno dei protagonisti del gioco. Come al solito, però, ci sono esempi di chi ha saputo anticipare questo scenario, decidendo di avviare un proprio percorso ben prima che questo diventasse in qualche modo obbligatorio. È questo l’esempio del Cagliari Calcio, che con ‘BeAsOne’ è da tempo riferimento assoluto per addetti ai lavori e non. Il programma compie in queste settimane tre anni, tempo che inizia a farsi interessante potendo apprezzarne impatto e risultati nel medio-lungo termine.
Per capire fino in fondo segreti e dettagli del viaggio rossoblù ci siamo affidati a chi al timone di questo modello dal minuto zero: Elisabetta Scorcu, Football Social Responsibility Officer del club sardo. A cui chiediamo, per cominciare, un bilancio generale di questa esperienza: "Dal 2021 al 2024, attraverso BeAsOne, abbiamo perseguito i valori del rispetto, della tolleranza e dell’inclusione, legandoli alle persone e all’ambiente che ci circonda. Giorno dopo giorno sono stati compiuti passi significativi nell’intento di costruire tutti insieme un mondo migliore, applicando gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu".
Una mission ambiziosa ma tutt’altro che impossibile, soprattutto se si ha la certezza di poter contare su un approccio onnicomprensivo: una struttura solida e ben inquadrata, specifica nelle intenzioni e negli obiettivi che si vogliono perseguire, e inserita perfettamente all’interno di un network attivo, variegato e aperto al territorio.
Le tre parole chiave di questo modello sono “Think, Love, Move”, i pilastri portanti di BeAsOne. Oltre ad essere le direttrici operative del lavoro, questi servono come macro-contenitori per le numerose iniziative realizzate ogni stagione:
"Con il progetto ‘Giochiamo D’Anticipo’, ad esempio, finanziato dal Dipartimento per le politiche della famiglia, Presidenza del Consiglio dei Ministri, e finalizzato alla prevenzione dell’abuso a danno dei minori in ambito sportivo, in circa 18 mesi abbiamo coinvolto 250 minori, 100 genitori e 50 operatori tecnici dello staff. C’è poi Scuola di Tifo, in collaborazione con la Fondazione Carlo Enrico Giulini, che offre l’opportunità ai bambini e alle bambine delle scuole primarie di vestire i panni dei tifosi e delle tifose, venendo ospitati/e nella Curva Futura dell’Unipol Domus, primo – e unico – settore in Italia dedicato al Tifo Positivo, trasmettendo una concezione del calcio come passione, integrazione e condivisione. Negli ultimi tre anni il progetto si è ampliato e ha coinvolto oltre 20 partner e quasi 7000 bambini".