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Il Cagliari come il "Piero" di De Andrè?

di Giancarlo Cornacchia

".......sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora.........e mentre tu usi questa premura, quello si volta, ti vede, ha paura, ed imbracciata l' artiglieria non ti ricambia la cortesia...". Queste le parole della famosa melodia di Fabrizio De Andrè, "La guerra di Piero". Questo soldato vede un nemico ed invece di sparare prontamente, mostra titubanza, quasi timore di farlgi del male. Il nemico però, non gli fa lo stesso "regalo" e lo spara, uccidendolo. Ironicamente parlando il Cagliari delle ultime due giornate sembrerebbe rispecchiare proprio questo l' atteggiamento di Piero. Sia nella gara contro la Sampdoria che in quella di ieri sera contro il Livorno il Cagliari avrebbe potuto vincere in maniera piuttosto agevole, palesando una certa superiorità nei confronti degli avversari, tentando (a volte in maniera troppo timida) di affacciarsi verso l' area avversaria, ma mancando il colpo finale quasi timoroso di fare del male all' avversario. Sia chiaro: in serie A non ci sono squadre disposte a fare certi regali ed il Cagliari potrebbe pagare caro questo atteggiamento se perpetuato nel corso del tempo! La Sampdoria, dal canto suo, ne ha approfittato, mentre il Livorno, invece che provarci si è addirittura coperto ulteriormente, quasi riconoscendo la netta superiorità rossoblù. La tifoseria è in un certo senso delusa, non tanto per il gioco che risulta comunque buono ed efficace, tanto per la cattiveria che latita. Mister Lopez avrà di che lavorare al riguardo, ma c'è da fare presto perchè il campionato non aspetta nessuno. Come dire "uccidi prima di essere ucciso"!


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