.

Come giocherebbe il Cagliari con soli giocatori del vivaio? Con Deiola e Idrissi ecco Barella e Ragatzu

di Vittorio Arba

Come sarebbe il Cagliari se potesse schierare soltanto calciatori cresciuti nel proprio settore giovanile? A questa domanda ha risposto MondoPrimavera.com, che nel proprio approfondimento dedicato ai vivai delle squadre di Serie A ha immaginato una formazione rossoblù composta esclusivamente da giocatori passati dal vivaio isolano. Il risultato è un undici che mescola presente, passato e talenti sparsi in giro per l’Italia e per l’Europa, con alcuni nomi che hanno già lasciato un segno importante nel calcio italiano. Tra i pali troverebbe spazio Giuseppe Ciocci, oggi terzo portiere del Cagliari, affiancato idealmente dall’esperienza di Mauro Vigorito e dal giovane Iliev, ora in prestito al Cerignola. In difesa, linea a quattro guidata da Andrea Carboni, oggi al Monza, e da Matias Antonini Lui, protagonista in Serie B con il Catanzaro. Sulle fasce verrebbero adattati Nicola Murru a destra e il giovane Idrissi a sinistra, entrambi cresciuti ad Asseminello. A centrocampo spicca naturalmente il nome di Nicolò Barella, il gioiello più prezioso prodotto dal vivaio rossoblù negli ultimi decenni. Al suo fianco ci sarebbe l’attuale vice-capitano Alessandro Deiola, mentre in regia verrebbe collocato l’argentino Colombatto, oggi al Real Oviedo. Dietro le punte spazio a Nicolò Cavuoti, altro giovane che il Cagliari continua a far crescere in prima squadra. In attacco, la formazione “fatta in casa” vedrebbe titolare Zito Luvumbo, da anni in pianta stabile tra le fila rossoblù. Accanto a lui il quartese Daniele Ragatzu, oggi all’Olbia, mentre tra le alternative figurano profili giovani come Konaté (Empoli), Achour (Cosenza), Desogus (Cittadella) e Vinciguerra (attualmente in prestito al Pescara). L’approfondimento di MondoPrimavera mette in luce un aspetto ricorrente: il vivaio del Cagliari continua a produrre talenti, ma molti di loro trovano la propria dimensione altrove, spesso per limiti strutturali o per mancanza di continuità tecnica nelle stagioni passate. Allo stesso tempo, evidenzia come la società negli ultimi anni stia tornando a investire con decisione sui giovani, riportando stabilmente diversi prodotti della cantera in prima squadra. Un esercizio immaginario che diventa però anche un promemoria: il settore giovanile rossoblù, se valorizzato in modo continuativo, può essere una risorsa reale e non soltanto un ricordo romantico.


Altre notizie
PUBBLICITÀ