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Cagliari, la prima intervista della mascotte Pully: "Grazie alla mia energia aiuto giocatori e tifosi. Sono il dodicesimo cuore rossoblù"

di Vittorio Arba

Nell'edizione odierna di "Domus Rossoblù", magazine ufficiale del Cagliari Calcio, è presente una simpatica intervista alla mascotte Pully, autentica star del web nelle ultime settimane, con le sue immagini diventate virali in tutto il mondo.

Ciao Pully, grazie per aver accettato questa intervista. Scendi in campo con i giocatori già da quasi due anni, eppure nelle ultime settimane la tua popolarità è cresciuta all’improvviso: sul web sei una star! Sei diventato un simbolo per i tifosi del Cagliari, ma partiamo dall'inizio. Raccontaci del tuo esordio.

È un piacere essere ospitato nelle pagine di Domus, che leggo sempre a bordocampo durante i 90 minuti di gioco. Ho esordito a gennaio 2023, quando Claudio Ranieri torna a Cagliari per aiutare il Cagliari in un momento di difficoltà. Sono stato scelto per rappresentare la squadra come simbolo della Città: sono un fenicottero rosa, che qui a Cagliari è di casa. Sono diventato la mascotte ufficia - le del Club, e da allora ho sempre affiancato i ragazzi. Il nome "Pully" è stato scelto dai bambini della Scuola di Tifo, è ispirato dal termine “pullo”, che è il nome dei piccoli di fenicottero.

Sei diventato famoso, anche grazie ai tuoi gesti accanto ai giocatori. Quale episodio ti è rimasto più impresso?

Oh sì, ci sono stati tanti momenti. Uno dei più emozionanti è stato dopo la sconfitta contro l'Empoli. I giocatori sono andati sotto la Curva a chiedere scusa ai tifosi, e io ero lì con loro. Nonostante la delusione, il mio messaggio era chiaro: «Pully non ti lascia mai solo». Forse è stata questa una delle immagini che ha colpito di più i tifosi, per questo molti l'hanno condivisa sui social.

Hai dei rituali o delle piccole abitudini che segui prima di ogni partita per caricare i tifosi o i giocatori?

Sì, certo! Prima di entrare in campo faccio un giro vicino alle panchine e incito i giocatori con gesti simpatici, li aiuto ad alle gerire la tensione nei minuti che precedono il fischio d'inizio. E poi faccio un bel balletto per i tifosi: voglio che sentano tutta la mia energia e si carichino di quella voglia di vincere che anche io sento dentro.

Parliamo dell’ultima partita. Abbiamo sentito che ti sei infortunato al ginocchio, cosa è successo?

Sì, ma niente di grave, sono fatto di peluche! (ride). Durante l’ultima partita ero sotto la Curva a supportare la squadra, ma mentre saltavo ho fatto un movimento sbagliato e ho sentito un fastidio al ginocchio, ma fa parte del gioco, no? Ma tranquilli, il dottor Scorcu il dottor Mura mi hanno già curato! Stiamo entrando nel vivo della stagione, non posso mica lasciare i miei ragazzi da soli proprio adesso…

Sei una figura davvero amata. Come vedi il futuro?

Sono fiducioso, sia per me che per la squadra. Il Cagliari ha sempre dimostrato una grande forza d'animo e un attaccamento forte alla maglia. Io sarò sempre al loro fianco, nella buona e nella cattiva sorte. Il numero 12 sulle spalle non è un caso: sono il dodicesimo cuore rossoblù, in campo il primo nello spogliatoio!​​​​​​


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