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Cagliari, Barone: "Sappiamo che dobbiamo fare di tutto per salvarci. Piccoli ha le potenzialità per fare bene"

di Paola Pascalis

Ospite di “Radio TV Serie A”, il viceallenatore rossoblù Simone Barone ha fatto il punto sul momento del Cagliari in vista del Torino toccando molteplici aspetti. Di seguito quanto riportato dai canali ufficiali del club:

VERSO IL TORINO
“Sarà un’altra partita da ex per me, ma ne ho tante…Il Cagliari sta diventando sempre più squadra, la Serie A è difficile, credo che anno dopo anno sia più complicato anche analizzare gli avversari e le partite, perché si cambiano spesso sistema di gioco e atteggiamento. 

Il gruppo ci segue, c’è molta voglia di apprendere nei ragazzi, siamo contenti. La settimana dopo la sosta delle Nazionali è sempre particolare perché piano piano arrivano i Nazionali e c’è da preparare la prima di cinque importanti partite da qui alla sosta successiva”.

IL LAVORO DEL MISTER
“Il mister è molto preparato e serio, nel calcio è difficile togliersi le etichette che ti appiccicano addosso. Da quando lavoriamo insieme, lo ha sempre fatto bene e con ottimi risultati, che fosse entrando in corsa o dall’inizio: iniziammo insieme a Salerno e, dopo la salvezza miracolosa, venimmo esonerati quando eravamo abbastanza tranquilli e fuori dalla zona retrocessione, senza praticamente esserci mai entrati. Capita, il calcio è anche questo”.

OBIETTIVO SALVEZZA
"Noi sappiamo che dobbiamo prima di tutto salvarci, cercando di soffrire meno possibile ma in Serie A soffrire è normale se sei un certo tipo di squadra. L’importante è avere identità, idee, un gruppo forte, poi ci sono sempre molte variabili che possono determinare un risultato. Speriamo di fare qualcosa di bello e importante: per tutti, per noi, ma soprattutto per una piazza che merita tanto”.

IL PARAGONE
"Piccoli come Vieri? Roberto mi è sempre piaciuto, anche l’anno scorso nel Lecce: ha forza, personalità, tiro, può fare prima o seconda punta, attaccante moderno. Il paragone con Vieri è impegnativo ma può essere uno stimolo, sta crescendo, deve essere tranquillo, deve crescere, ma lavora moltissimo, ha tutte le potenzialità per arrivare ad altissimi livelli, Nazionale compresa, ma non è ancora maturato al 100% e Cagliari è una tappa fondamentale”.

LE BIG AFFRONTATE
“Napoli e Juventus sono due ottime squadre. Se analizziamo la partita col Napoli meritavamo molto di più, loro giocavano ancora col 3-4-2-1 e avevano alcuni giocatori arrivati da poco; si vedeva già l’impronta di Conte, ora ha cambiato qualcosa sia nel modo di stare in campo sia negli interpreti e sta facendo meglio senza dubbio. La Juventus sapevamo che sarebbe calata un po’ alla distanza nella partita, dopo la sfida a Lipsia in Champions League, siamo stati bravi a metterli in difficoltà anche con i cambi e le scelte in corso d’opera. Il Napoli è una squadra che cerca di avere più campo dietro l’avversario per metterlo in difficoltà, la Juventus fa molto possesso palla, non è ancora il Bologna di Thiago Motta ma ha quell’impronta. Credo che Inter, Napoli e Juventus si giocheranno lo Scudetto”.

AL FIANCO DI MISTER NICOLA
“Ringrazio sempre mister Nicola e il suo staff per avermi dato questa possibilità 4 anni fa. Io ho cercato sempre di portare le mie conoscenze dettate dal mio vissuto nel calcio, sto crescendo anno dopo anno ed è sempre più bello farlo. Iniziare una stagione con la possibilità di costruire la squadra, di confrontarsi con la proprietà e la dirigenza, è un’esperienza molto bella che non avevo ancora vissuto e che migliora tanto l’individuo all’interno di un gruppo di lavoro. Il futuro? Vedremo, vivo alla giornata, poi chissà se in futuro ci sarà una opportunità da prima allenatore e se sarà quello che vorrò fare. Ora pensiamo al Torino che è la cosa più importante”.


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