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Abodi: "Stiamo già cooperando con comuni e club per gli stadi di Cagliari, Bologna, Firenze, Empoli e Parma"

di Maria Laura Scifo

Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha parlato in occasione della conferenza di inizio anno tenutasi a Palazzo Grazioli e ha fatto il punto sulla questione stadi. Queste le sue parole riprese da TMW: “Da qualche mese è operativo un gruppo di lavoro tra il governo e il MEF, il lavoro è fatto per strutturare un portafoglio che possa garantire occasioni finanziarie, oggi dobbiamo determinare una svolta che non dovrà esserci nei prossimi mesi, ma nelle prossime settimane a partire dal fondo equity che interverrà in tutti i progetti che garantiranno serietà. Stiamo già cooperando con comuni e club per gli stadi di Bologna, Firenze, Empoli, Cagliari e Parma. Sto lavorando con sindaci, assessori e rappresentati dei club a Milano, Roma e Napoli, abbiamo attivato rapporto a Genova, Verona e Palermo, il prossimo sarà Bari. L’obiettivo non è solo definire le cinque città che ospiteranno gli europei del 2032, c’è una competizione con molti candidati e ne sceglieremo cinque in base a quello che c’è e quello che dovrà esserci. A ottobre 2026 saranno definiti i cinque stadi, ad aprile 2027 dovranno aprire i cantieri dove dovranno esserci i cantieri.

Quel divario che si è creato tra chi ha saputo fare come Juventus, Udinese e Atalanta e altre realtà del calcio italiano che hanno investito dimostrando che si può fare, ma adesso dobbiamo passare dal si può fare al si deve fare. Spero che nelle prossime settimane potrete raccontare la concretezza dei fatti, il governo interviene dove i piani di fattibilità e i quadri economico-finanziari dimostrano di essere affidabili. L’obiettivo del 2025 è aprire almeno tre cantieri, questo rappresenta una sfida che poi dovremo raccontare e valutare. Noi vogliamo un ammodernamento di tutto il sistema, partiamo dalla Serie A per ragioni che potete ben capire con l’obiettivo di offrire un servizio migliore a chi va ad assistere alla partita, specialmente chi ha una disabilità che deve avere la possibilità di accedere a qualsiasi settore dello stadio. Tutti i nostri stadi su cui interverremo dovranno essere energicamente autosufficienti ed educare dal punto di vista energetico, oltre che essere intelligenti dal punto di vista tecnologico".


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