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Marchetti (Sky): "I numeri di un mercato completamente nuovo"

di Redazione TuttoCagliari

Il giornalista di Sky Sport Luca Marchetti traccia un bilancio della sessione estiva del calciomercato nel suo editoriale per Tmw. Le sue parole: "Dopo una settimana si possono fare anche consuntivi, sebbene il mercato sia ancora aperto e qualche cosa possa cambiare.
Per queste considerazioni a bocce ferme ci affidiamo ai dati di transfermarkt, che tiene conto di tutte le transazioni e riesce ad essere sempre aggiornata. C’è da tenere conto di una cosa: transfermarkt tiene conto delle spese quando vengono effettivamente sostenute. Quindi gli obblighi di riscatto vengono calcolati quando le società pagano i cartellini e non quando si impegnano.

E’ una nota metodologica di cui tenere conto, perché alcune cose potrebbero non tornare, ma non in assoluto. In assoluto i trend si vedono eccome.
Ebbene, una volta chiarito questo punto la palma della regina del mercato va ancora una volta al Chelsea: spesi, anche in questa finestra 464 milioni di euro. 110 in più dell’Al Hilal che ne ha tirati fuori 353,10. Ed è questa la grande novità. La seconda squadra che ha speso di più in questo mercato, certamente la prima per disavanzo (visto che non ha incassato nulla) è una squadra che fino a 12 mesi fa non sapevamo neanche esistesse. Nelle prime 25 posizioni delle squadre che hanno speso di più nel mondo ci sono 4 squadre arabe, più una di proprietà araba (il Newcastle). Tanto per dire: le italiane sono due. 13 sono inglesi, più della metà.

Il mondo ha preso una direzione. La Premier è assolutamente trainante economicamente e in questa sessione di mercato ne ha dato l’ennesima dimostrazione.

L’Arabia è la grandissima novità. L’Ah Hilal (351 mln) e l’Al Alhi (197) sono le due squadre con il maggior disavanzo sul mercato.
La squadra che ha incassato di più in questa finestra estiva è il Chelsea, seguito dal Lipsia (240 mln) che fa di questo la sua ragione di vita e dal Brighton (aiutato dalla cessione monstre di Caicedo e dall’ottimo lavoro di De Zerbi). La prima italiana è l’Atalanta (155 milioni di cessioni) e poi l’Inter (132): evidentemente il nerazzurro “dona” per cedere.
La squadra che ha avuto un saldo maggiore invece è un’inglese: il Southampton (+156) seguita dal Barcellona (+102): le uniche due che hanno guadagnato più di 100 milioni sul mercato. Segue il Villarreal. Anche qui la prima italiana che ha saldo positivo è l’Atalanta (+87) seguita poi dall’Inter (+68, ma non ci sono gli oblighi di riscatto già segnati invece dai dirigenti nerazzurri come soldi già spesi che praticamente è come se azzerassero questo conto).
Quindi se volessimo già fare un riassunto guardando questi numeri già potremmo cominciare a dire che la Premier spende tantissimo (anche se incassa almeno in parte), che la Saudi Pro League ha avuto un impatto devastante sul mercato, che la Spagna vende e non compra. E infatti tutto questo lo troviamo nei report dei campionati!

La classifica è un’assoluta novità. Sempre prima la Premier con una spesa di 2,81 miliardi di euro. Una cifra spaventosa, la più alta di sempre. Distante anni luce dai competitor più vicini. E il competitor più vicino non è né l’Italia, né la Spagna ma la Francia (senza peraltro il PSG che non ha sostenuto spese pazze) con 898 milioni spesi. Meno di un terzo. E poi il campionato Saudita: terzo in classifica. Che spende quasi quanto la Francia, ma che non incassa nulla.

Per la prima volta un terzo incomodo, nel BIG5. Eravamo sempre abituati a parlare delle 5 sorelle europee: per spesa, per ingaggi, per giocatori, per qualità di gioco. Ora c’è anche il campionato arabo, almeno per le spese. Ed è una rivoluzione assoluta.
Se poi considerate che Serie A, in Bundesliga e in Liga il saldo del mercato è stato positivo e che il Ligue1 è come se fosse in pareggio (-22 milioni) capite che la sperequazione economica è evidente e totale. In Arabia è come se avessero speso dal nulla e soltanto per i cartellini 1 miliardo di euro (in realtà poco meno, 850 milioni di euro). In Premier invece al netto degli incassi sono stati spesi sul mercato 1 miliardo e 300mila euro. Che di fatto hanno sovvenzionato le altre Leghe europee.

Eccola qui la spaccatura economica. Ecco che tutti i discorsi della SuperLega tornano d’attualità. Tutti pensano a quanto sia lungo il mercato, se si gioca durante le partite o meno. Non a come gira il flusso di denaro e a quelli che sono i trend e i campionati a più velocità.
Senza dover poi scendere nello specifico e guardare le capacità di spesa diverse fra un Inter (o Milan) e un Frosinone".


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